Nella sua edizione online del 26 febbraio, il quotidiano La Provincia di Varese scrive: “L’ultimo ricatto da oltre confine. “Frontalieri, congelate i ristorni.” Da un parte li cercano, come nei settori sanitari. Dall’altra vogliono utilizzarli ancora come merce di scambio. Sono i frontalieri.”
“Nelle scorse ore i Verdi, la Lega dei Ticinesi, l’Udc, forti del successo ottenuto alle urne il 9 febbraio, tornano alla carica sui lavoratori italiani impegnati in Ticino – si legge nell’articolo del quotidiano italiano – tramite una mozione che chiede di bloccare a tempo indefinito i ristorni all’Italia delle imposte alla fonte per incentivare Berna e Roma ad affrontare e risolvere quattro questioni di primaria importanza per il Ticino in attesa di una soluzione.”
L’articolo elenca poi le quattro questioni di primaria importanza : la mobilità nei comuni italiani di confine con la costruzione di infrastrutture di trasporto e di interscambio.
Lo stralcio delle aziende svizzere dalle black list. La rescissione dell’accordo sui frontalieri come richiesto dal Parlamento ticinese.
L’introduzione dell’Iva anche per i lavori sotto i 10mila franchi per i padroncini.
L’articolo conclude parlando dell’allarme lanciato dal settore sanitario ticinese, con i seri problemi che vi sarebbero “nel caso in cui il contingentamento di medici e infermieri dovesse entrare a regime.”
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