Il primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan minaccia di mettere al bando Facebook e YouTube dopo le elezioni municipali del 30 marzo.
Alla fine di febbraio Erdogan aveva già attuato disposizioni che facilitano l’interdizione di siti internet nel paese.
Se un sito arreca danno “alla vita privata” o contiene informazioni giudicate “discriminanti o offensive” l’autorità potrà bloccarlo, senza dover prima passare da un’istanza giudiziaria.
Giovedì 6 marzo in un’intervista televisiva Erdogan ha chiaramente minacciato di bloccare Facebook e YouTube.
Da settimane uno scandalo politico-finanziario agita la Turchia. Decine di personalità vicine al regime e sospettate di corruzione sono state arrestate e l’opposizione chiede le dimissioni di Erdogan.
Settimana scorsa intercettazioni telefoniche pubblicate su Internet, lo chiamavano direttamente in causa.
In questi scambi telefonici, la cui autenticità non è stata definita con certezza, il primo ministro chiede al figlio di nascondere ingenti somme di denaro. Evoca anche una commissione giudicata insufficiente, pagata da un gruppo industriale.
Di fronte allo scandalo, Erdogan, in piena campagna elettorale, ha promesso di lasciare la politica se il suo partito non vincerà le elezioni municipali del 30 marzo.
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