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I prossimi obiettivi di “Vladimir il Conquistatore” – di Fenrir

dal blog www. Hescaton.com

Nelle ultime settimane abbiamo assistito all’annessione senza (o quasi) colpo ferire della regione ucraina della Crimea da parte della Russia. Nonostante le resistenze di Kiev e le pressioni internazionali, soprattutto da parte dei paesi occidentali, il presidente russo non ha desistito nel suo intento e, alla fine, notizia delle ultime ore, sembra che i rimanenti militari ucraini stiano lasciando la penisola o stiano proprio cambiando uniforme passando tra le fila dell’esercito russo.

Attualmente la situazione è quindi in una fase di stallo, dove di fatto la Russia sta completando l’annessione della Crimea e l’Occidente all’opposto non l’ha riconosciuta ed ha imposto delle sanzioni a Mosca seppur molto blande. Questo stallo potrebbe modificarsi se Kiev decidesse di tagliare l’energia elettrica alla penisola della Crimea e se dovesse usare il pugno duro contro le regioni separatiste dell’est, cosa che potrebbe provocare un intervento russo simile a quello effettuato in Crimea, cioè soldati senza mostrine di riconoscimento, occupazione, referendum separatista ed annessione.

In questo caso sarà molto importante la reazione occidentale, se sarà di nuovo molto blanda, Putin potrebbe diventare sempre più aggressivo e sicuramente cercherà sempre più di estendere la sua influenza ed importanza. Sono due i fattori storici di estrema importanza avvenuti nelle ultime settimane: il primo è la legge emessa dalla Duma che permette di considerare richieste di annessione da parte di popolazioni fuori dalla Russia, come nel caso della Crimea, il secondo è l’atteggiamento degli Stati Uniti, che a parole sono molto duri e aggressivi ma nei fatti non possono permettersi un intervento diretto contro Mosca. Detto questo, ora proveremo a fare una carrellata dei più probabili prossimi obiettivi di Putin e considereremo inoltre le possibili alleanze e le situazioni in cui Mosca potrebbe intervenire.

Partiamo dall’Ucraina: dopo la Crimea, altre regioni hanno mostrato di voler unirsi al gigante russo. Tra le regioni dove le proteste e le spinte separatiste sono più forti troviamo gli oblast di Donetsk, dove la minoranza russa è molto grande, quello di Kharkiv, quello di Luhansk e quello di Odessa. Quest’ultimo è molto importante perché potrebbe fungere da collegamento tra la Russia e la Moldavia dove esistono altre spinte separatiste. In misura minore altre regioni a maggioranza russofona che potrebbero richiedere l’annessione sono: Kherson, Mykolaiv, Dnipropetrovsk e Zaporizhia.

A nostro avviso, se Putin si fermasse alle prime regioni sopraddette, potrebbe darsi che il governo di Kiev decida di lasciargliele senza colpo ferire, come per Crimea e Sebastopoli, invece se non si fermasse e decidesse di annettere totalmente l’Ucraina orientale anche con le seconde regioni, è molto probabile che la situazione degeneri e si arrivi allo scontro. In questo caso è fondamentale capire se Kiev sarà da sola a combattere per la propria integrità territoriale o se l’Occidente interverrà.

Potrebbero esserci diversi scenari, come soltanto l’intervento di alcuni paesi periferici fortemente supportati dalla Nato coma Polonia, Repubblica Ceca, Paesi Baltici e Romania, oppure l’intervento diretto della Nato che a quel punto sfocerebbe in una guerra mondiale, oppure soltanto un intervento economico massiccio con un embargo totale contro Mosca che produrrebbe conseguenze devastanti anche per i paesi europei.

Nel caso Kiev rimanga da sola e la Russia venisse colpita esclusivamente da forti sanzioni, è probabile che il Cremlino diventi ancora più aggressivo e decida di completare un’invasione dell’intera Ucraina, magari con la scusante di rimettere al suo posto il legittimo presidente Yanukovich, oppure con la scusante di indire libere elezioni dove ovviamente vincerebbe un candidato filorusso.

Uno scenario del genere non sarà sicuramente indolore come l’annessione della Crimea. In caso invece di intervento di paesi periferici come la Polonia e i Paesi Baltici, fortemente supportati dalla Nato, Putin potrebbe a quel punto estendere le proprie velleità di conquista anche contro questi paesi, con il casus belli di interferenza con le vicende ucraine.

Fenrir

(fdm) Articolo interessante e ben dettagliato, ma forse eccessivamente “catastrofico”. Non riesco a immaginarmi un premio Nobel per la Pace intento ad attaccare la Russia.


Relatore

View Comments

  • Caro fdm, non sei ben informato. Eccezionalmente ti faccio pervenire un'informazione top secret dei miei servizi privati (e segreti come l'informazione che ti passo). L'obiettivo vero di Putin, da annettere per mezzo di infiltrazioni nell'esercito e nel corpo pompieri di montagna, è il principato del Liechtenstein. La Crimea è solo il primo passo su quella linea strategica. Poi verrà, è già accertato, la Moldavia. Passando poi da sud, sul confine tra Bulgaria e Macedonia, l'attacco proseguirà sotto forma di ammassamenti notturni di fanteria e artiglieria per risalire fino al Brennero, sfruttando abilmente la lingua di terra che a Koper (Capodistria) dà sbocco al mare alla Slovenia. Dal Brennero all'Austria occidentale è un gioco da bambini. Si finge poi un attacco diversivo a San Gallo, si risale il monte "X" (per ragioni strategiche Putin ha proibito la pubblicazione del nome del monte) che sovrasta la magione dei principi Liechtenstein e dall'alto si piomba alle spalle dell'esercito liechtensteinico (si dice così?), scioccamente schierato dai principi ignari di strategia militare a fronte del Reno.
    Avrai capito che le mie presunte informazioni sono frutto di fantasia. Esattamente come i possibili quadri futuri descritti dal tuo articolista. Ad attaccare non è stato Putin, ma Obama con i suoi vassalli europei, cercando di aspirare l'Ucraina nelle proprie spire. Putin ha reagito, Obama ha reagito a sua volta, come un bambino colto con le mani nella marmellata.

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