Il traforo di risanamento è una necessità – di Lorenzo Quadri

Un fermo NO al pedaggio
Le navette: un flop annunciato!


Il cosiddetto “traforo di risanamento” del tunnel autostradale del Gottardo, senza aumento di capacità (una sola corsia per senso di marcia) lunedì ha incassato un ulteriore sostegno parlamentare. L’obiettivo dell’operazione è, notoriamente, evitare che il Ticino resti tagliato fuori dalla Svizzera per tre anni durante i lavori di risanamento del tunnel attuale, che si fanno sempre più urgenti.

La Commissione dei trasporti del Consiglio nazionale ha infatti approvato l’entrata in materia sul tunnel di risanamento (proposto dal Consiglio federale) con 16 voti contro 9. Una maggioranza piuttosto solida, dunque. La discussione di dettaglio proseguirà nella prossima seduta commissionale. L’esito della votazione di entrata in materia dimostra l’esistenza di una vasta consapevolezza, a livello politico, che l’alternativa al tubo di risanamento, ossia la creazione navette per caricare i veicoli sul treno – che di fatto priverebbe il Ticino per tre anni di un collegamento stradale con il resto della Svizzera – è un flop annunciato.

Un flop fondato su argomentazioni ideologiche. Che non sono nemmeno ecologiste. Infatti tale variante contemplerebbe la costruzione in Ticino di due stazioni di trasbordo dalla strada alla ferrovia, una ad Airolo per le automobili, l’altra a Biasca per i Tir. Tale operazione comporterebbe la devastazione di ben 150mila metriquadri di territorio, e scusate se sono pochi. I Comuni interessati, giustamente, hanno già annunciato battaglia. E alla storiella che questo mostruoso apparato, del costo di circa 700 milioni, verrebbe smantellato a risanamento ultimato, non crede nessuno. Del resto tale operazione comporterebbe la rottamazione di centinaia di milioni di Fr pubblici. Va poi considerato che il tunnel autostradale del San Gottardo va risanato ogni trentina d’anni: questo vuol dire che ogni tre decenni bisognerebbe montare, poi smontare ( e ovviamente pagare) gigantesche stazioni di trasbordo? Il tubo di risanamento, per contro, risolverebbe la questione una volta per tutte.

Costi e pedaggi
Il capitolo costi è stato ben battuto: è noto che tra il risanamento tramite secondo traforo e quello con navette c’è una differenza di spesa di circa un miliardo. Certamente non sono noccioline; si tratta però di un investimento per il futuro – e per la sicurezza.
I vantaggi dal profilo della sicurezza di non avere più un tunnel bidirezionale ma due tubi separati con una corsia ciascuno sono di un’evidenza solare. Eppure qualcuno, in totale sprezzo del ridicolo, è riuscito a negarli: a dimostrazione di quanto preconcetta sia la sua opposizione.

E poi: la Svizzera versa assai più di un miliardo per la coesione dell’UE; la quale, per tutto ringraziamento, si permette di trattarci da razzisti per il voto del 9 febbraio. Che trovare un miliardo per la coesione nazionale sia un problema, è una storiella a cui non crede nessuno. C’è chi a proposito parla di pedaggi per finanziare il nuovo traforo. Ma non si capisce perché il risanamento del Gottardo dovrebbe essere l’unico a venire finanziato tramite ulteriori balzelli, con tutti i problemi di gestione del sistema e con evidente discriminazione del Ticino, quando in tutti gli altri Cantoni i tunnel autostradali si risanano senza tante storie. Nel caso del tunnel del Belchen sempre sull’A2, ad esempio, si sta scavando una terza canna per il risanamento delle due esistenti: ma non per questo qualcuno ha parlato di pedaggi. Tanto più se si considera che il tunnel di risanamento del Gottardo è, in proporzione, poco costoso: 117 mio di Fr al Km, contro i 156 del citato Belchen.

Spauracchio europeo
Anche lo spauracchio dell’UE che, nel caso della realizzazione del secondo tunnel farebbe mostruose pressioni (che pagüüüüraaaa, direbbe qualcuno) per ottenere l’apertura di tutte le corsie (quindi due per senso di marcia) è un petardo bagnato. E non perché l’UE ha già promesso per iscritto che non lo farà, poiché della parola di Bruxelles non c’è da fidarsi, ma per il fatto che 1) sarebbe vietato dalla nostra Costituzione e 2) già adesso l’intera capacità del Gottardo non è sfruttata: perché dunque l’UE dovrebbe fare pressioni per ottenere un aumento di capacità di cui non ha affatto bisogno?

Certamente non sarà a livello parlamentare che il traforo di risanamento del Gottardo avrà difficoltà. Più difficile sarà convincere i votanti che è la migliore delle opzioni possibili. Ma gli argomenti non mancano.

Lorenzo Quadri, consigliere nazionale, Lega dei Ticinesi

Relatore

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