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Magistrati, una lottizzazione vergognosa – di Sergio Savoia

dal blog www.sergiosavoia.ch

(fdm) È anche la mia opinione, da tempo immemorabile. E non la applico ai soli procuratori, ma anche ai giudici del Tribunale. Sia chiaro però che non mi riferisco in alcun modo all’elezione dell’avv. Valentina Item o al caso di suo marito.

Secondo me il Sabaudo ha ragione da vendere. Lui la grida sopra i tetti con la sua tipica indignazione e violenza. Io non posso fare altrettanto, poiché porto sempre la cravatta e ho appena ordinato da Zegna un doppiopetto fumo-di-Londra. Però lo sostengo!

Sempre secondo me da un male (questo popò di casotto) verrà forse, alla fine, un bene.


Il sistema con cui in Ticino si scelgono i magistrati è avvilente.  Anzi è una vera e propria vergogna!

Come funziona? Si libera un posto. Una commissione di esperti (di solito ex magistrati) analizza le candidature ed emette un giudizio lapidario (idoneo/non idoneo). A volte si sbilancia fino a definire un determinato candidato “particolarmente idoneo”, espressione spericolata già dal punto di vista della lingua italiana (sarebbe come definire una donna “particolarmente incinta”). La commissione non emette una graduatoria, non un punteggio, non una valutazione qualitativa. Si tratta di un giudizio che ha un unico scopo: quello di lasciare ai partiti la decisione finale.

Poi le candidature, accompagnate da questo giudizio pilatesco, arrivano in Gran Consiglio. A meno che la commissione di esperti non abbia dichiarato non idoneo un candidato (succede, sebbene molto di rado) a quel punto tutti i candidati sono sulla medesima linea di partenza.

Dunque sui nostri banchi arriva un pacchetto di nomi, tutti ‘idonei’. Ma uno è più idoneo degli altri perché ‘tocca ai PPD’ oppure ‘tocca al PS’. O a uno qualsiasi degli altri partiti di governo. A quel punto di solito succede una cosa particolarmente squallida: i candidati che non sono del partito di turno si ritirano, pur essendo tutti ‘idonei’, al nobile scopo di evitare al parlamento l’imbarazzo di dover fare una scelta squisitamente spartitori.

Nel caso in cui invece le candidature rimangano, i partiti votano secondo l’implicito accordo per cui: “io voto il tuo e tu voterai il mio quando toccherà a me”. Lo fanno tutti. Nessuno è migliore degli altri. Non fatevi raccontare balle. Dal PS al PPD, dal PLRT alla Lega, assolutamente TUTTI partecipano a questo sistema. Ora, come sapete non sono dotato per la diplomazia. Questo sistema fa schifo.

  • Fa schifo perché mortifica le competenze. Ci sono state candidate e candidati la cui semplice dichiarazione di idoneità grida vendetta al cielo ed è una vergogna per la commissione di esperti.
  • Fa schifo perché mette persone inadatte in posti dove queste medesime persone hanno la facoltà di mandare in galera la gente.
  • Fa schifo perché con la scusa di “rappresentare tutte le sensibilità” del paese, tiene sistematicamente fuori i candidati che non si vogliono profilare e quelli che non hanno la fortuna di appartenere a qualche partito di maggioranza.
  • Fa schifo, infine, perché questo sistema seleziona non i migliori ma quelli “fedeli”. quelli che poi, quando c’è bisogno, per esempio, fanno uscire dal palazzo di giustizia i dossier a danno di questo o quell’avversario politico.

Questo sistema è inaccettabile, patetico e dannoso. A fronte di questo avvilente mercato delle vacche, l’elezione popolare dei magistrati ha un sacco di difetti ma almeno questi signori dovrebbero rispondere al popolo. I partiti dovrebbero trovare gente perlomeno in grado di affrontare una campagna, con la relativa scoperta di altarini e debolezze. Soprattutto, ogni tanto, dovrebbero ri-affrontare il popolo e rispondere di come hanno lavorato.

Io sostengo l’elezione dei magistrati da parte del popolo. Oppure un sistema con concorso di stato e relativa graduatoria. Perché i giovani in gamba non devono sottoporsi all’umiliante trafila di trovarsi dei padrini politici e devono amministrare la giustizia in nome di tutto il popolo, non del proprio protettore in un partito di governo (vogliamo parlare della separazione dei poteri?). Basta con lo spettacolo indegno dell’elezione parlamentare dei magistrati. Di fronte al popolo, a viso aperto.

Sergio Savoia

Relatore

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  • Addio, monti sorgenti dall'acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi... quanto è tristo il passo di chi...

    ... s'accorge non senza meraviglia che ogniqualvolta un'emergenza appare, pure si disvela la nostra limitatezza istituzionale. Improvvide fughe di notizie riservate da contesti pubblici e polemiche sui metodi di nomina dei... giudicanti comprese. E poco basterebbe per porvi rimedio. Se si volesse. Ticino terra d’artisti... fai da te.

    Nomina dei dirigenti pubblici cantonali di ogni settore: un semplice triage iniziale a più colloqui che analizzi l’esperienza, la formazione, la preparazione: lo status professionale effettivo, insomma le competenze “tecniche” che devono essere inossidabili e dimostrate. E che faranno la differenza. Punto.

    In altre parole una raccolta di informazioni "oggettive" che inquadrino il candidato dal profilo della preparazione professionale: il sapere e il saper fare. Quindi la sua personalità diciamo "soggettiva" che in una certa misura non può essere totalmente disgiunta dalle informazioni precedenti, ma può essere indagata con colloqui mirati: il cosiddetto saper essere. In diverse organizzazioni anche parastatali internazionali questo già avviene da tempo, senza suscitare scandalo. In realtà non passi al secondo colloquio se il tuo curricolo non soddisfa pienamente i requisiti iniziali richiesti. Ma poi c’è il secondo, il terzo ed evtl un quarto colloquio che serve a stabilire una graduatoria affidabile tra i candidati prescelti. Se alla fine di tutto questo si vuole pure introdurre (in terra di cime ineguali...) un'opzione di tipo “partitico” "ideologico" "politico" che lo si faccia. Ma senza umiliare la "sostanza" precedentemente considerata che deve avere un valore determinante.

    Per la fuga di notizie riservate: a) inchiesta; b) riaffidare immediatamente i responsabili "pubblici" del misfatto alla dura contesa dell'economia privata.

    Semplice come l'impossibile.

    • Ah dimenticavo...
      ... si racconta che il reclutamento dei mandarini, (burocrati di alto rango a servizio dell'imperatore cinese), avveniva ( in un primo momento) mediante pratiche nepotistiche. Poi per ovviare a tale limite si preferì organizzare degli esami scritti e per garantire la massima uniformità di trattamento dei candidati e la perfetta neutralità della valutazione, gli esami scritti venivano redatti in forma anonima, recanti un numero distintivo. Tuttavia il prepararsi a questa "selezione" richiedeva una notevole quantità di tempo e di denaro per cui la quasi totalità dei candidati proveniva dalla ricca aristocrazia: esami meritocratici e... perfettamente ingiusti.

      Per le cariche pubbliche, quindi, non ci rimane che il sorteggio così come si fece nella democrazia ateniese ;-)

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