Salario minimo: davvero un vantaggio? (titolo originale)
Anch’io la penso così. Un salario minimo così alto sembra essere la miglior garanzia per una “non assunzione”. Certi imprenditori – non tutti ovviamente – non potranno mettersi da soli in una posizione economicamente insostenibile. Come sempre, la sinistra si muove partendo non da considerazioni realistiche, bensì ideologiche. È un peccato mortale, ma amato e ripetuto all’infinito. (fdm)
Domenica come noto si voterà sul salario minimo di 4000 Fr al mese per tutti. La proposta suona anche bene. Ma lì comincia e lì finisce. Perché all’atto pratico il salario minimo non risolverà problemi, ma ne creerà. Soprattutto in Ticino.
Tanto per cominciare, l’iniziativa parte da un presupposto errato. Ossia che chiunque guadagni meno di 4000 Fr al mese sia povero. Ma non è affatto detto che sia così. In effetti, dipende da quanti altri redditi ci sono nell’economia domestica, e da quante persone questa è composta. In Ticino una coppia senza figli che guadagna 7900 Fr al mese non è certo povera.
Regalo ai frontalieri
Lo stipendio minimo sarebbe un regalo ingiustificato ai frontalieri. Non ci vuole molta fantasia per immaginare l’ulteriore “assalto alla diligenza” da sud che si innescherebbe, se di botto una coppia di frontalieri guadagnasse come minimo 8000 Fr al mese. Quando, oltretutto, una coppia di anziani che ha vissuto e lavorato tutta la vita in Ticino (a beneficio di AVS e PC) dovrebbe accontentarsi di meno della metà. Ricordiamoci che la Sinistra ha bocciato la Tredicesima AVS agli anziani ticinesi di condizione economica modesta per non dar ragione all’odiata Lega.
Dumping
Un terzo punto è che, se l’iniziativa passasse, la Svizzera avrebbe il salario minimo più alto del mondo. Certo, vari paesi hanno un salario minimo. Ad esempio la Germania. Dove il salario minimo è 8.50 euro all’ora. Mica 22 Fr, ossia 18.90 euro all’ora, come richiesto dall’iniziativa.
Il Ticino il salario minimo di 4000 Fr sarebbe pericolosamente vicino al salario mediano, che è di 5300 Fr circa. Quale sarebbe la conseguenza? Che il salario minimo diventerebbe anche il salario di riferimento. Quindi le paghe di guadagna di più sarebbero sottoposte ad una pressione verso il basso: ovvero si creerebbe un ulteriore fenomeno di dumping salariale. Dal momento poi che il salario è una delle varie componenti, non certo l’unica, di un rapporto di lavoro, è chiaro che il suo aumento verrebbe compensato dal datore d’impiego: non solo stop agli scatti, ma anche stop ai giorni di vacanza aggiuntivi, ai congedi di maternità più generosi, e così via, visto che per far fronte alla crescita della spesa salariale, le aziende dovranno aumentare la pressione sui dipendenti per accrescerne la produttività. Senza contare il rischio, molto concreto, di aumento dei prezzi.
Precarietà e condizioni peggiori
In Ticino il 25% dei dipendenti guadagna meno del salario minimo. Tutti questi lavoratori si vedrebbero aumentare la paga in caso di sì il 18 maggio? Oppure molti di loro andrebbero incontro al licenziamento o alla precarizzazione? La risposta è scontata. Al proposito l’esperienza francese con un salario minimo “elevato”, insegna. E ci sarà pure un qualche motivo se i tre paesi dell’Unione europea con la struttura salariale più equa, ossia Finlandia, Danimarca e Svezia, non hanno un salario minimo.
E chi farà ancora lavorare un giovane al primo impiego, o una persona poco qualificata, dovendola pagare al minimo 4000 Fr, quando per la stessa cifra può assumere un dipendente qualificato?
Non si creda poi che il salario minimo frenerà il dumping ad opera dei frontalieri: semplicemente i frontalieri verrebbero assunti al 50%, quindi 2000 Fr al mese, ma fatti lavorare oltre il 100%. E saremmo al punto di partenza.
Questi sono solo alcuni dei motivi per i quali il salario minimo uguale per tutti (tipica ideologia di sinistra) va respinto. Dovesse passare, i Ticinesi non starebbero meglio. Starebbero peggio.
Lorenzo Quadri, consigliere nazionale, Lega dei Ticinesi
C’è un angolo prezioso del web in cui il cuore batte al ritmo dell’anima, dove…
“Oltre la maschera” (Fontana Edizioni) è il nuovo, atteso romanzo dell’autrice ticinese che fonde suspense…
Oggi ci sono persone che si rifiutano di prendere la particola consacrata tra le mani…
La tragica vicenda dei due principini, Edoardo V e Riccardo di Shrewsbury, noti come i…
"... e per san Paolo giuro che digiunerò finché il mio ordine non sarà eseguito" Ho assistito tempo…
Una bella domanda: quanti sono nell’universo i pianeti simili al nostro e che potrebbero quindi…
This website uses cookies.
View Comments
Già tutti ci comparano con la Germania ma si dimenticano di dire che in Germania non si sborsano mensilmente 370 franchi a cranio per pagare la cassa malati o che un appartamento in affitto costa mediamente il 30 % in meno che da noi o che se esci a fare la spesa il tuo carrello si riempie con le stesse cose a metà prezzo, che se vai al ristorante a mangiare ti servono bene con cortesia e quando ricevi il conto pensi che hanno dimenticato qualcosa perché non può essere cosi economico. Quindi si ai 4000 franchi al mese, si ad un trasferimento dei dati bancari delle industrie italiane sul nostro territorio al fisco italiano così i furbastri del ristorno in patria se ne andranno dal nostro territorio, facile venire a far concorrenza usufruendo di uno dei migliori sistemi burocratici al mondo senza pagare il dovuto, i famosi "grass d'arosct" si scioglieranno e se ne andranno ed i Ticinesi ritorneranno a vivere più dignitosamente e agevolmente nel loro territorio.
Anch'io starei bene con quanto guadagna Lorenzo Quadri, ossia indennità del Consiglio Nazionale, Ca. 70'000 annui, paga da municipale, se non erro è attorno ai 60'000 annui, paga di direttore del mattino??
Insomma solo dalle istituzioni già si cucca 130'000 franchetti, certo che il salario minimo di 4'000 proprio non gli serve.
Chi desidera mettere in piedi una ditta debba in primo luogo fare i suoi
conti che significa un Bussinesplan, che significa prendere coscienza dei propri
costi e necessità, e da qui calcolare i suoi prezzi.
Se poi uno decide di andare a vendere gelati al polo nord o sabbia nel
sahara e stranamente fallisce, be son cavoli suoi!
Il personale deve essere pagato in modo equo, quindi se non ce la fai a
pagarlo hai un problema, probabilmente non hai fatto bene i conti o non applichi
i prezzi giusti quindi risolvilo ma non decurtando gli stipendi, se poi devi
licenziare un lavoratore significa che lo tenevi perché lo pagavi poco e quindi
in pratica non l’hai bisogno.
Penso che un salario da fame faccia si che un
giovane non venga incentivato a lavorare, se senza far nulla l’assistenza mi da
lo stesso o di più che andare a lavorare, chi me lo fa fare di lavorare, anzi
prendo l’assistenza ed in più faccio qualche lavoretto in nero.
Non fissare un minimo salariale corrisponde a
peggiorare la situazione in Ticino e a lasciare che i residenti vengano
rimpiazzati da frontalieri.
Non vedo perché dovrebbe darmi fastidio che un
frontaliero venga pagato come un residente, anzi mi da fastidio il
contrario.
Perfetto!