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Sicurezza sopra le nostre teste – di Roberto Badaracco

Pubblicato nel Corriere e riproposto con il consenso dell’Autore.

In queste settimane prima del voto del 18 maggio sono apparse numerose opinioni riguardanti l’acquisto dei nuovi aerei dell’esercito Gripen. I contrari hanno diffuso informazioni sbagliate e considerazioni che nulla c’entrano con le questioni fondamentali. La vera posta in palio è l’indipendenza e la sicurezza del nostro paese.

In breve tempo dal 2011 si sono susseguite votazioni che cercano di indebolire l’esercito e la sua credibilità. Dopo l’iniziativa popolare “Per la protezione della violenza perpetrata con le armi” è seguita quella per l’abolizione dell’obbligo di prestare servizio militare. Tutte sono state respinte in maniera chiara. Con quest’ultima iniziativa non si vuole fornire un armamento moderno al nostro esercito e soprattutto lo si priva di mezzi che assicurano la sovranità del nostro spazio aereo.

Occorre quindi sfatare alcuni miti. Il Gripen è decisamente più economico per rapporto ad altri modelli, ha un ciclo di vita di 30 anni e costa circa 100 mio di franchi l’anno. Ciò significa l’1.5 per mille delle spese globali della Confederazione. Su cento franchi di spese dello Stato pagheremo 15 centesimi per i Gripen. I tanto conclamati costi d’esercizio e di manutenzione ci costeranno in realtà soli altri 15 centesimi. L’acquisto viene interamente finanziato dal budget dell’esercito. Per il Gripen non si chiede nemmeno un centesimo in più ai contribuenti. Questi soldi verrebbero comunque utilizzati per altri acquisti militari. Se gli oppositori vogliono modificare questa situazione, dovrebbero contestare la suddivisione delle spese globali della Confederazione.

Inoltre il modello scelto è quello che risponde meglio alle nostre esigenze ed è in grado di proteggere il nostro Paese da ogni minaccia. Ma vi è un volano importante e spesso sottaciuto. Sono previsti affari miliardari di compensazione per l’acquisto degli aviogetti di cui potrà approfittare la nostra economia privata.

Non acquistare i Gripen significa lasciare sprovvisto il nostro paese di una efficiente difesa aerea. Gli FA 18 già oggi non riescono a coprire totalmente i nostri bisogni in tema di polizia aerea. Dal 2025 essi raggiungeranno la fine del loro ciclo. I Tiger hanno un livello tecnico di decenni e non sono più idonei a rispondere alle nostre esigenze. La carta del rinnovamento è quella dei Gripen.

L’importanza delle forze aeree è incontestata. La superiorità aerea è decisiva per l’esito di uno scontro e per la difesa del proprio territorio. L’esercito è un sistema composto da diversi elementi. Se ne manca uno importante – come la protezione dello spazio aereo – è sempre più difficile adempiere il suo compito.

Chi è contro l’esercito da anni ne persegue l’indebolimento e la sua abolizione a tappe. Quali cittadini dobbiamo essere consapevoli di questo. La sicurezza gioca un ruolo sempre più essenziale. Votando sì al Gripen il 18 maggio non decideremo solo un modello di aereo ma se vogliamo mantenere un esercito pronto all’impiego, preservare la nostra indipendenza e soprattutto garantire la sovranità del nostro spazio aereo.

Roberto Badaracco, deputato PLR in Gran Consiglio

Relatore

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  • Pubblicato su Twitter e riprodotto con il consenso dell'autore.

    "Sempre le stesse cose,con le stesse parole.Abbiate almeno la decenza di cambiare, se non la musica, l'arrangiamento".

    • Hai un arrangiamento migliore,Proponilo. Criticare è piu facile che agire.
      Il Consiglio Federale ha pensato con lungimiranza, perchè comprare Oggi quello che era già vecchio ieri?.
      Un Vestito comprato già preconfezionato non sarà mai uguale come uno fatto su Misura, I Pantaloni troppo lunghi, le Maniche trppo corte ,insomma si deve ancora modificare. E questo Vale anche per gli Aerei. Alla fine costano di piu,e non soddisfarebbero le esigenze dell`Esercito.
      E si ricomincerebbe da capo con le critiche.
      "Se cadi in acqua incomincia a nuotare se aspetti che qualcuno venga a salvarti potresti affogare."

      • Capisco ma, penso, che il problema sia a monte della, diciamo così, programmazione difensiva del territorio nazionale. Un muro è caduto e tutti i possibili altri "piccoli muri" sono diventati strategicamente obsoleti, per dirla diplomaticamente. I pericoli non si rintuzzano con il meglio che il mercato delle armi offre ma con la tenacia e la resistenza popolare(l'Afghanistan insegna). E qui che nascono i miei dubbi maggiori: gli svizzeri del terzo millennio, in caso di emergenza, avranno le palle di difendere a spada tratta il proprio paese?

        • IL Concetto è buono,"Ma" da quando il Mondo è Mondo le Guerre ci sono sempre state., ne Lei ne io potremo cambiare qualcosa. Perchè ci sara sempre Gente pazza con ambizione di potere. Noi non impareremo mai, Ci sono stati altri Imperatori che volevano la Grande Europa.Quando Hanno avuto le ricchezze e il benessere è iniziata la decadenza. Nessuno difendeva piu le frontiere e ci fu l`invasione die"Barbari"
          Non sottovalutiamo gli svizzeri del terzo millenio dopo 723 Anni
          ci sarà ancora un Guglielmo Tel.

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