Chester Nez è morto mercoledì 4 giugno all’età di 93 anni. Faceva parte del gruppo di 29 indiani Navajo reclutati nel maggio 1942 dai Marines americani per mettere a punto un linguaggio codificato, che venne usato dagli americani per comunicare sul campo di battaglia, grazie alla complessità della lingua di questa tribù indiana.
“Sono molto fiero nel dire che i giapponesi avevano fatto di tutto per decifrare il codice ma non ci sono mai riusciti – aveva detto lo scorso anno Chester Nez al quotidiano militare Stars and Stripes. Nez aveva partecipato con il grado di caporale alle battaglie nel Pacifico a Guadalcanal, Guam, Peleliu e Bougainville.
“Il potere della nostra lingua è stato condiviso con il mondo durante la Seconda guerra mondiale, quando i 29 primi “code talkers” si erano portati volontari. Purtroppo abbiamo perso l’ultimo di questi 29 uomini, morto nel sonno questa mattina – ha dichiarato il presidente della nazione Navajo, Ben Shelly.
La nazione Navajo conta circa 300 000 individui. In segno di lutto, le bandiere rimarranno a mezz’asta sino al 8 giugno in tutto il territorio della tribù.
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