Gli europei non sono gli unici a essere minacciati dalla firma del Trattato transatlantico. Anche gli americani dovrebbero preoccuparsi.
Se in Europa la prospettiva di trovare organismi geneticamente modificati (OGM) nel piatto è un timore legittimo degli oppositori al trattato, va detto che questa paura è condivisa dal popolo statunitense.
In effetti, negli Stati Uniti circa la metà degli Stati impongono che la presenza di OGM venga notificata attraverso apposite etichette, ma le compagnie agro-industriali come Monsanto fanno pressione affinchè il trattato renda queste avvertenze non obbligatorie.
Le aziende farmaceutiche europee desiderano che l’Agenzia americana di prodotti alimentari e medicinali rinunci ai controlli indipendenti precedenti la vendita di medicamenti negli Stati Uniti. La lobby americana Pharmaceutical Research and Manufacturers of America preme affinchè il trattato limiti la capacità dei governi di Europa e Stati Uniti di negoziare la riduzione del costo delle cure per i programmi della sanità pubblica.
Il peggio è la volontà dei negoziatori europei di smantellare le riforme del presidente Obama per inquadrare il settore finanziario, attaccando soprattutto la “Volcker Rule”, che limita la capacità delle banche commerciali di sviluppare attività speculative, o ancora la regolamentazione pubblica delle assicurazioni.
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