Si è svolta giovedì 26 giugno all’Hôtel de la Paix l’Assemblea ordinaria di Lugano Turismo, presenti 46 soci in rappresentanza di 51 voti. Pubblichiamo alcune immagini dell’evento (nell’ordine: il presidente Bruno Lepori, il direttore Alessandro Stella, il direttore dell’ETT Elia Frapolli).
Piatto forte dell’assemblea, ovviamente, sono stati i risultati, turistici e finanziari, del trascorso 2013. Ma si è parlato anche della recentissima nuova legge sul turismo, che crea l’Agenzia Turistica Ticinese (ATT) concentrando ciò che era competenza di dieci enti in soli quattro (Mendrisiotto e Basso Ceresio, Luganese, Lago Maggiore e Valli, Bellinzona e Alto Ticino). Mentre, agli eventuali, si è assistito a un interessante – e, in un certo senso, imbarazzante – siparietto, sul quale riferiremo.
Se le previsioni per il 2013 erano fosche, ebbene sono state smentite dai fatti. L’anno è andato bene e i pernottamenti sono aumentati. Chi sono i graditi ospiti dei nostri alberghi e delle nostre bellezze? La parte del leone spetta logicamente ai confederati; seguono gli italiani, che superano i tedeschi (in leggero calo), poi gli statunitensi, i cittadini dei paesi del Golfo (in ascesa), i francesi, gli inglesi, i cinesi (in forte aumento), i russi.
I conti di Lugano Turismo si presentano saldamente in equilibrio: 7 milioni e mezzo di entrate e altrettanti di uscite, con un piccolo beneficio di 6000 franchi. Si osservi che ben l’ 89% delle entrate proviene dalla tassa di soggiorno. Per quanto attiene alle uscite è stata indicata la ripartizione seguente: direzione e amministrazione 15% (una percentuale molto contenuta); 24% a Ticino Turismo; il restante 61% a quelli che sono stati definiti i 4 settori chiave: informazione, comunicazione, eventi, territorio.
Ospite dell’assemblea il direttore dell’ETT Elia Frapolli, il quale, dopo aver salutato i convenuti, ha dichiarato di credere nell’ormai imminente (e chiacchieratissima, contestatissima) Expo 2015 milanese. Nessuno si sarebbe aspettato parole diverse e verosimilmente la sala si trovava sulla sua lunghezza d’onda.
E proprio l’evento milanese è stato il tema dell’ultimo intervento assembleare, agli eventuali. “Visto che la disponibilità c’è, perché non votiamo una risoluzione assegnando un contributo di 50.000 franchi al programma di partecipazione del Ticino all’Expo?” Proposta interessante nella sostanza (come avrebbe reagito la sala?) ma purtroppo inaccettabile. Chiunque sa che una decisione del genere non può essere presa su un punto che non figuri all’ordine giorno. Il presidente Lepori ha quindi detto che non si poteva fare e la proposta è stata ritirata.
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Volti tristi per un'assemblea miserina, dedicata ad un settore troppo incensato e sovvenzionato dallo Stato (noi) e ora ingessati da una nuova legge cantonale, nata vecchia, che non porterà nulla di positivo.
Per la cronaca il direttore si chiama Stella e non Sala).