COMUNICATO UFFICIALE
Il Consiglio di Stato ha preso atto della sentenza con la quale il Tribunale amministrativo cantonale (Tram) ha giudicato irricevibile il ricorso presentato da Boris Bignasca – agente per sé e per la Lega dei ticinesi – contro la risoluzione governativa 2964, del 18 giugno scorso, riguardante la partecipazione del Canton Ticino a Expo 2015 Milano.
Il Tram, con decisione datata 1. luglio, ha negato la legittimazione a ricorrere degli istanti, rilevando inoltre che «la decisione governativa non lede [… ] i diritti politici del ricorrente, i quali potranno essere liberamente e compiutamente esercitati» in occasionedella votazione cantonale del prossimo 28 settembre.
(commento, fdm) Questa, in sostanza, l’argomentazione di Boris Bignasca. Poiché il governo ha fatto dipendere la partecipazione ticinese all’Expo dal credito di 3,5 milioni accordato dal Gran Consiglio – in via non definitiva poiché contro di esso è scattato il referendum – il governo stesso NON PUÒ FAR NULLA prima che il popolo abbia espresso la sua volontà (appunto il 28 settembre). Ovviamente l’esecutivo di questi discorsi non ne vuol sapere.
Colpisce il fatto che tutti diano per scontato l’esito della votazione (questo non è certo un punto favorevole al consiglio di Stato). Possibile che i Ticinesi siano così contrari alla partecipazione?
Per i soccombenti resta aperta la via all’istanza superiore, il Tribunale federale.
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