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Ripresa dei raid aerei a Gaza. Su Israele missili dal Libano e dalla Siria

Dopo una settimana di bombardamenti israeliani e tiri di missili palestinesi, una notte relativamente calma è stata osservata nella Striscia di Gaza questo lunedì. Un palestinese è stato tuttavia ucciso dall’esercito israeliano in Cisgiordania.

In totale l’offensiva di Tsahal nella Striscia di Gaza ha fatto circa 180 morti palestinesi. Mentre 17’000 abitanti del nord dell’enclave fuggono verso il sud per il timore di nuovi bombardamenti, gli appelli delle grandi potenze per un cessate il fuoco rimangono inascoltati.

Forti detonazioni si sono fatte sentire nella Striscia di Gaza questo lunedì, dopo una notte relativamente tranquilla, tiri d’artigleria e raid aerei che hanno colpito il nord del territorio. Secondo l’esercito israeliano sono state colpite diverse rampe di lancio missili palestinesi.

Lunedì mattina un palestinese è stato ucciso dall’esercito israeliano in scontri a Hebron, in Cisgiordania. 23 palestinesi sono stati arrestati nel corso della notte, nell’ambito delle indagini del rapimento e della morte di tre giovani israeliani in giugno, ha dichiarao un portavoce di Tsahal.

Gaza – Palestinesi davanti a una casa distrutta dai bombardamenti aerei israeliani

Non si stanno comunque producendo i massicci bombardamenti che si temevano a Gaza allo scadere dell’ultimatum imposto per domenica 13 luglio agli abitanti del nord della Striscia. Israele sembra marcare una pausa nelle operazioni militari.
Non è ancora possibile capire se si tratta di una breve pausa prima di un eventuale attacco terrestre oppure se le autorità israeliane hanno realmente l’intenzione di calmare la situazione e tentare una soluzione negoziata e il raggiungimento di una tregua nei combattimenti.

Gli abitanti di Gaza non hanno atteso di saperlo e a migliaia hanno lasciato le proprie case domenica mattina. Secondo le Nazioni Unite 17’000 palestinesi hanno abbandonato la regione di Beit Lahiya per mettersi al riparo più a sud.
Gran parte di queste persone ha trovato rifugio nelle strutture dell’UNRWA, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, come era accaduto in occasione di precedenti attacchi da parte di Israele.
L’evacuazione e l’allestimento di rifugi precari si è fatta nell’urgenza e nel panico, con il timore di un massiccio bombardamento allo scadere dell’ultimatum, domenica a mezzogiorno.

Ai razzi da Gaza e contro i quali Tsahal replica si aggiungono i missili provenienti dal sud del Libano e dalla Siria : l’esercito israeliano ha dichiarato che diversi missili sono stati lanciati dal Libano sulla Galilea occidentale e dal territorio siriano. Israele ha immediatamente replicato.

Redazione

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