Se il politico socialista ha indiscutibilmente “le sue ragioni”, altrettanto indiscutibilmente ha un torto molto grave. Il suo discorso del 1° agosto è non solo maldestro, bensì inaccettabile nella sostanza. Mettiamone in evidenza due passaggi cruciali:
Il Consiglio federale, pur dovendo in ogni caso mettere a punto onestamente e correttamente la proposta di legislazione in applicazione dell’iniziativa popolare cosiddetta “contro l’immigrazione di massa”, a mio parere nello spazio temporale di tre anni concesso dal nuovo testo costituzionale deve anche immaginare di proporre al Paese un voto adeguato a confermare o rivedere la scelta isolazionista fatta da popolo e Cantoni 6 mesi or sono, perché è attorno a questa questione politica che la Svizzera ed il Ticino si giocano un bel pezzo del loro futuro. […]
Affinché la nuova scelta popolare non riproduca il risultato del 9 febbraio è tuttavia necessario che essa sia accompagnata da vigorose riforme interne inerenti al mercato del lavoro e al mercato dell’alloggio, atte a ridurre gli effetti non voluti della libera circolazione delle persone. Si tratta quasi essenzialmente di riforme possibili solo sul piano nazionale per le quali il margine di manovra dei Cantoni è purtroppo molto limitato. Si tratta anche di scelte politiche che a tutt’oggi non godono del sostegno di una maggioranza (salari minimi legali, convenzioni collettive di lavoro facilitate, controllo delle pigioni ecc.), ma che sono le uniche a poter garantire quel patto sociale tra cittadini ed economia oggi tanto necessario per accompagnare il superamento del difficile momento attuale.
1. “confermare o rivedere” ? Bertoli, il risultato del 9 febbraio è acquisito e iscritto nella Costituzione. Non c’è che da prenderne atto (magari con il cuore infranto, esistono anche le pene d’amore). Oltre tutto, se sul piano federale la vittoria del SÌ è stata risicatissima, al limite dell’infarto, nel Ticino è stata al contrario travolgente. Come dici, questo non è il tuo popolo? Eventualmente, vedi di cercartene un altro.
2. La “nuova scelta popolare” – atta a correggere l’ “errore” del “sovrano isterico” o reso tale da biechi aizzatori – dovrebbe (nella mente di Bertoli) avvenire dopo l’attuazione di tutt’una serie di misure di stampo socialista (delle quali il popolo, sperabilmente, non vorrà saperne).
Io non insulto Bertoli e, anzi, insulto quelli che lo insultano. Ma un discorso del genere è veramente pazzesco:
— accettabile sulla bocca di un agitatore socialista
— inaccettabile sulla bocca del presidente del Consiglio di Stato in un solenne discorso ufficiale.
Post scriptum. Stupisce e urta il fatto che il PLR, che ha emesso un breve e “strillato” comunicato per deplorare la rozzezza e il malcostume imperanti, non trovi una sola parola per biasimare Bertoli nella sostanza. Non sarà mica d’accordo con lui?
Il libro di Simone Ortolani " Davvero Sangue", edito da Fede e Cultura, analizza la…
Germania, un rapper contro la guerra: il caso FiNCH e il tabù del dissenso sul…
I partiti regionali, come la Lega dei Ticinesi in Ticino o la Lega Nord in…
Era la seconda metà del Seicento, e l’Europa stava cambiando volto. Dopo i secoli bui…
13 agosto 2007 – La morte di Chiara Poggi È un lunedì d’estate quando, nella…
TEOLOGIA CATTOLICA PER TUTTI: Si è incarnato per distruggere le opere del diavolo : Orlando,…
This website uses cookies.
View Comments
e bravo Prof! ineccepibili, le tue parole, mi piace sempre leggerti e vedere quanto la pensiamo allo stesso modo. Complimenti!
Discorso totalmente inaccettabile da parte di un presidente del CdS.
Non mi stupisce "che il PLR... non trovi una sola parola per biasimare Bertoli nella sostanza" e non mi stupirebbe che sotto sotto potesse essere "d'accordo con lui". Purtroppo, in tutti i partiti, ci sono socialisti, quelli del PS sono socialisti, sinceri poiché lo dicono apertamente, quelli degli altri partiti sono invece cripto-socialisti, ossia socialisti travestiti da... . Non a caso Friedrich von Hayek ha dedicato il suo famoso libro "La via della schiavitù" "Ai socialisti di tutti i partiti".
Mie Care Signore,Signori
È chiaro che l`Onorevole Sig. Bertoli faccia un discorso
Socialista, ci mancherebbe altro è nel Suo diritto e interesse, (Socialismo - Comunismo) in un paese democratico come la Svizzera non dovrebbe ESISTERE perché come Voi sapete sono dittature è un mono pensiero. A mio parere Quando il Popolo a deciso a deciso giusto o sbagliato ne trarrà le conseguenze. Ma non penso che una persona o partito debba opporsi alla Costituzione Svizzera.
Sono e resto veramente stupito: (1) l'onorevole Bertoli, eletto democraticamente in una nazione democratica, manifesta in poche parole che non accetta il voto democratico del 9 febbraio e propone "manovre" - poiché di questo si tratta - per arrivare a cambiare o far cambiare questo voto; (2) inoltre propone di preparare il terreno mediante tutta una serie di misure (salari minimi legali, convenzioni collettive di lavoro facilitate, controllo delle pigioni, ecc.) tipiche di stati socialistizzanti che producono più effetti negativi che positivi. Invece di vergognarsi della democrazia di stampo elvetico, un politico svizzero dovrebbe esserne fiero!!! Consiglio di leggere le seguenti tre note (di historicus):
- Manteniamo la democrazia diretta di stampo elvetico!
- Il professore illustra ai suoi alunni il sadismo economico
- Democrazia: Una cura svizzera per l'Europa
Per carità, lasciamo Hayek fuori dal discorso. Saranno fallimentari le ricette socialisteggianti, ma la dottrina liberista testata in anteprima nel Cile del Pinochet e seguita dai Ronnie e dalle Maggie di tutto il mondo, è proprio quella che ha aperto la strada ai disastri finanziari e speculativi di cui ci stiamo ancora leccando le (gravi) ferite.
La genesi di questo sconvolgimento economico e migratorio sta nell’apertura “neoliberista” dei mercati. Ci sono fatti, date, trattati (imposti) specifici e oggettivamente riscontrabili. Questo è avvenuto soprattutto dopo la caduta del muro, approfittando appunto del disastro sovietico. Punto.
La mondializzazione è un sistema che mette metodicamente in concorrenza planetaria senza limiti, senza scrupoli, senza leggi, tutta la manodopera, tutte le industrie, tutta l’agricoltura in una forma di concorrenza diretta tra condizioni sociali, economiche e politiche abissalmente diverse, per trarne il massimo profitto. Azionisti e speculatori calcolano il beneficio in base ai profitti immediati. Non viene contemplato "un bene comune", perché sono, anche nell'accezione positiva, degli "individualisti". Nella lotta tra individualisti non vince sempre il "migliore". Spesso vince il più scaltro, il più determinato, il più astuto. Chi ha goduto di condizioni di partenza vantaggiose oppure di alleanze vaste e potenti.
E lì la sinistra c’entra come i famosi cavoli. Il problema sta adesso nel saper (poter) affrontare i danni collaterali di tale rivoluzione. Soprattutto in un mercato che traffica con numerosi prodotti: finanza, beni, servizi, manodopera, acqua, terre, edilizia, turismo, risorse alimentari e energetiche, prevalentemente con modalità imposte dai mercati. Invece prioprio lì i socialisti, a mio parere, stanno sbagliando. Perché sostenendo le aperture “ideologiche” spianano la strada al loro “nemico”, cioè il grande azionariato, le grandi corporation che usano le “aperture” per incrementare i loro benefici, la loro forza e loro organizzazione. Così forti e organizzati che non permettono alcuna misura accompagnatoria di controllo richieste (anche) da una sinistra ormai fuori gioco.
Così forti e così organizzati che riescono a far credere perfino che tutta la colpa sia di nuovo… dei socialisti. La crisi è colpa dei comunisti! Un capolavoro di manipolazione ideologica. Da quel che leggo… vincente.
Quante paure. Sembriamo delle galline quando vedono una
volpe che vuole entrare nel pollaio. Ha poi fatto solo un discorso, e tra dire
e il fare c è di mezzo il mare. È anche nel suo diritto lanciare un` iniziativa
se vuole noi siamo in una DEMOCRAZIA al contrario di loro. Signori per il
momento è solo una cosa regionale ed ha causato un bel vespaio in Ticino, Si
guarderà bene di estenderlo a tutta la Svizzera. Non sono stati gli auguri
migliori perché un CdS avrebbe dovuto parlare a tutto il popolo ticinese e non
al suo partito. Le sue idee avrebbe dovuto esprimerle in altro luogo. Ma
sbagliare è umano come vedete non è un dio.