Categories: Democrazia attiva

Criminalizzare chi fuma uno spinello? – Partito Comunista

O bloccare il mercato nero della droga?

(fdm) Questo articolo, pubblicato come “opinione”, non impegna la linea di Ticinolive, contraria alla droga e alla liberalizzazione della droga.

 

Durante la primavera scorsa il Partito Comunista della Svizzera Italiana ha avuto modo di incontrare i responsabili dell’Associazione Cannabis Ricreativa Ticinese (ACRT) con lo scopo di discutere del progetto a favore dei “Cannabis social club” presentato dall’associazione alle istituzioni cantonali. L’incontro si è svolto in un clima molto positivo e costruttivo. Il Partito Comunista ha così potuto appurare ulteriormente la serietà della proposta.

Si tratta di un progetto altamente interessante che vede il consumo e la produzione della cannabis al centro di un’azione che, finalmente, li regolamenterebbe all’interno di una lunga serie di vincoli ben precisi. Il progetto in questione si è rivelato ragionevole ed equilibrato su tutti i fronti, in risposta ad un controproducente proibizionismo oggi purtroppo imperante, il quale non ha portato a niente di buono dalla chiusura risalente a una decina di anni fa dei canapai ticinesi.

Il Partito Comunista è da sempre critico nei confronti del proibizionismo e a favore della depenalizzazione delle droghe leggere, anche nell’ottica di infliggere un duro colpo al mercato nero e per riorientare la repressione sul narcotraffico internazionale, piuttosto che su quei 30mila cittadini ticinesi che fanno regolare uso di cannabis a mero scopo ricreativo. Oltre a ciò va ricordato che ogni anno sono migliaia i dossier che la Magistratura deve aprire per reprimere chi fuma uno spinello, con un ingente spreco di soldi e di energie che potrebbero essere riallocate in maniera ben più utile.

Il Partito Comunista si apre quindi al progetto dell’ACRT con lo scopo di unire il più ampio numero di partiti e associazioni della società civile su un terreno di consenso comune, soprattutto dopo la miope bocciatura del progetto in questione da parte del Consiglio di Stato ticinese.

Partito Comunista della Svizzera Italiana

Massimiliano Ay, Segretario politico;  Mattia Antognini, membro di Direzione

 

 

Relatore

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