Gli estremisti islamici del gruppo Ansar al-Sharia, che hanno preso il controllo della seconda città della Libia, Benghazi, l’hanno dichiarata “Emirato islamico”. Il governo libico ha chiesto l’intervento urgente delle Nazioni Unite.
Il gruppo estremista Ansar al-Sharia era emerso nel corso della rivoluzione libica contro il colonnello Muammar Gheddafi del 2011. Il gruppo sarebbe anche implicato nell’attentato contro il consolato americano a Benghazi nel settembre 2012, quando il console americano e tre altre persone erano stati uccisi.
Come sta facendo lo Stato islamico in Irak, Ansar al-Sharia predica la stretta osservanza della legge islamica.
Dalla caduta del regime del colonnello Muammar Gheddafi, ucciso a Sirte il 20 ottobre 2011, la Libia – paese ricco di petrolio – è nel caos più totale e i combattimenti tra fazioni di guerriglieri sono costanti, soprattutto nella città di Misrata, attorno all’aeroporto internazionale di Tripoli e nella regione di Benghazi.
In effetti i governi che sono succeduti a Gheddafi non sono mai riusciti a contenere l’ascesa dei gruppi islamisti armati nel paese. La situazione è caotica, con gli scontri fra centinaia di milizie che lottano per impadronirsi dei siti suscettibili di conferire un qualsiasi potere : raffinerie di petrolio, grandi città, regioni importanti.
In questo contesto alla metà di luglio scontri erano iniziati fra l’esercito libico e le milizie provenienti dalla città di Zenten, che controllano l’aeroporto di Tripoli e quelle di Misrata, che vogliono prenderne il controllo. Un conflitto che sta facendo centinaia di morti e di feriti.
Malgrado gli appelli per un intervento della comunità internazionale per proteggere i civili, al momento né le Nazioni Unite né alcun’altra organizzazione internazionale prevede di intervenire in Libia. L’attenzione si concentra sull’Irak e dalla caduta di Gheddafi i media non si interessano più a quanto accade in Libia.
La proclamazione di un Emirato islamico a Benghazi non fa – contrariamente a quanto accade per il Califfato islamico tra la Siria e l’Irak – la prima pagina dei giornali.
(Fonte : express.be)
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