Firmato: Poggi, De Maria (Orlando) e 8 misteriose sigle…
Il gruppo di coordinamento del Fronte degli Indignati, riunitosi a Bellinzona il 5 settembre, dopo avere analizzato l’attuale momento politico ticinese a dir poco preoccupante, ha deciso le indicazioni di voto in vista delle votazioni del 28 settembre prossimo che sono le seguenti:
NO a EXPO 2015 a Milano.
No ai soliti terrorismi da parte dei tre partiti storici. No al non rispetto dei diritti popolari. No ai soliti favori per i soliti “amici degli amici”. No a chi, per obbligo di partito (i vari Vitta, Merlini, Romano, Pedrazzini, ecc.) e con poca dignità, si schiera sempre per convenienza. “La nostra eventuale partecipazione a EXPO 2015 servirà a migliorare i rapporti con l’Italia” è una castroneria talmente grossa alla quale non crede neppure chi la racconta!
SÌ all’iniziativa “Aiutiamo le scuole comunali – Per il futuro dei nostri ragazzi”.
I soldi ci sono per “EXPO 2015” e c’erano per regalare alla combriccola di “Asfaltopoli” (perso la memoria?) più di 20 mio di franchi? Allora ci sono anche per questa iniziativa! Compris? [Abbiamo il massimo rispetto per il Fronte, ma non possiamo esimerci dal giudicare questa argomentazione come inconsistente. E dunque, poiché c’è stata Asfaltopoli, si possono gettare i soldi senza criterio? Che discorsi sono? Il Fronte, forse, conquisterà il voto di alcuni Ticinesi ma, lo speriamo vivamente, non con queste vuote sparate; fdm]
SÌ alla Cassa malati pubblica.
La LAMAL ha fallito! I premi sono aumentati in modo esponenziale e la libera concorrenza (quale?) è stata tutto un bluff! Verso la fine di ogni anno c’è il ballo del cambio di cassa e questo genera oneri amministrativi che, naturalmente, pagano gli assicurati. Per accalappiare assicurati alcune casse malati creano delle altre casse con altri nomi (la falsa concorrenza); per esempio Helsana, SanSan e Avanex sono la stessa cosa ma con premi differenti. Evviva i Kassamalatari!
Oggi abbiamo in Svizzera circa 60 casse malati con altrettanti premi diversi e costi amministrativi ingenti ed è arrivato il momento di cambiare. Se funziona la SUVA perché non dovrebbe funzionare una cassa malati unica? Basta volerlo. Voi state con Cassis e Co? Noi no!
Per quanto riguarda invece l’attività politica del movimento, si fa sempre più concreta l’idea/strategia di presentarsi nel 2015 con una propria lista unicamente per il Gran Consiglio; la decisione definitiva verrà presa nel mese di ottobre prossimo quando il gruppo di coordinamento del Fronte degli Indignati si riunirà di nuovo.
Per il gruppo di coordinamento del Fronte degli Indignati
Donatello Poggi e Orlando De Maria
con C.B./ N.S./ M.D./ A.P./ S.G./ D.O./ M.D./ B.M.
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La SUVA funziona? Siamo sicuri?
Il Fronte - ma anche tutti i favorevoli, Lega compresa - dovrebbero spiegare dove prenderemo i due miliardi di franchi (2'000'000'000) per istituire la cassa unica: forse dalle tasche dei contribuenti/assicurati, aumentandogli il premio?
La SUVA funziona benissimo. Copiato dalla SUVA
Operante dal 1918, oggi la Suva occupa 4000 collaboratori
nella sede principale di Lucerna, nelle 18 agenzie sul territorio nazionale e
nelle due cliniche di riabilitazione a Bellikon e Sion. Azienda autonoma di
diritto pubblico con un volume premi di 4,2 miliardi di franchi, la Suva
assicura 121000 imprese, ossia 1,95 milioni di lavoratori, contro le
ripercussioni degli infortuni e delle malattie professionali. Le persone
disoccupate sono automaticamente assicurate alla Suva. Dal 2005 gestisce anche l'assicurazione militare su mandato del Consiglio federale. Le prestazioni comprendono assicurazione, prevenzione e riabilitazione. La Suva si autofinanzia, non beneficia di fondi pubblici e ridistribuisce gli utili agli
assicurati sotto forma di riduzione dei premi. Nel Consiglio d’amministrazione
sono rappresentate le parti sociali – datori di lavoro e lavoratori – e la
Confederazione.
Certo che la SUVA funziona, ma non ha il monopolio: è in concorrenza con altre assicurazioni. La SUVA ha circa 2 milioni di assicurati, meno della metà dei lavoratori svizzeri. I veri esempi di assicurazioni con monopolio statale sono AVS, AI o AD: tutte queste assicurazioni hanno accumulato miliardi di debiti. Lo stesso succederebbe con una cassa malati unica.
Mirko, sono dello stesso parere, ho risposto a orologio
Rossocrociato che si poneva la domanda se la SUVA funziona e se eravamo sicuri? Una Cassa Malati unica sarebbe una botte senza fondo, non perché ci sarebbe gente stupida, ma sarebbe complicata da gestire. Forse un modo ci sarebbe, la Cassa Malati unica dovrebbe cominciare come privata e quando avrà la maggioranza degli assicurati, diventare unica. Ma prima NO.
Perdonami, copiaincollare informazioni dal sito della SUVA per dire che la SUVA stessa funziona è come prendere le informazioni dal sito della Novartis per dire che la Novartis stessa è un'azienda attenta ai pazienti e ai collaboratori, che non fa utili ma opere per il bene di tutti.
Ad ogni modo la SUVA ha dei costi di gestione assurdi (inclusi stipendi "importanti") e fissa i premi a sua discrezione. Non è un buon argomento per la cassa unica.
PS: orgoglio e non orologio :)
Scusami ho letto male il Tuo mone.
Non so se mi sono espresso male, ma sono d` accordo con Lei la SUVA è Privata guadagnano benissimo, come cliente hanno anche la Confederazione, manna caduta dal cielo. Ma credo che il problema era: I socialisti vogliono fare la Cassa Malati unica tipo SUVA. Ho capito male io? Come vogliono ridurre i premi?
Sì, io mi riferivo a questa frase del Fronte: "Se funziona la SUVA perché non dovrebbe funzionare una cassa malati unica?"
La mia risposta è appunto che la SUVA non è certo da prendere quale buon esempio per dire che potrebbe funzionare la cassa unica, anzi.
Giusto, allora prenderesti più in considerazione la mia
proposta, iniziare come Cassa Sociale Privata e aspettare i risvolti. Se riusciranno ad accaparrarsi un buon numero di affigliati non partirebbero da zero ma con esperienza e poi si vedrà.
Sì sarebbe un esperimento interessante per vedere se davvero una cassa pubblica sarebbe capace di fare meglio.