Con 109 voti contro 74 e 4 astensioni il Nazionale ha votato il raddoppio della galleria autostradale del San Gottardo, già approvato dagli Stati. La sinistra lancerà il referendum.
Sul tema si esprime il consigliere nazionale Lorenzo Quadri, Lega dei Ticinesi.
San Gottardo: 10 motivi per sostenere il traforo di risanamento
Lorenzo Quadri
Raddoppio del Gottardo: sarà referendum
Oggi il Consiglio Nazionale ha votato a favore del raddoppio del Gottardo, allineandosi a quanto già deciso dal Consiglio degli Stati. E ciò in barba alla Costituzione, sulla base della promessa che saranno usate solo due delle quattro corsie a disposizione e che non ci sarà alcun aumento del traffico.
Frottole, com’è ovvio: nuove strade producono sempre sempre sempre nuovo traffico. Quindi il doppio tubo con due sole corsie agibili è una promessa alla quale, di fatto, non crede nessuno: presto dovremo invece usarle tutte e quattro. L’unica conseguenza saranno più auto e più camion sulle nostre strade, quindi più inquinamento, più danni alla salute delle persone e dell’ambiente, non solo in Leventina ma giù fin nel Mendrisiotto.
Questo raddoppio, oltre che nocivo, è pure superfluo. La prossima apertura di AlpTransit renderà il traffico su strada sempre meno utile grazie alla politica di trasferimento. Politica che però sarebbe messa a rischio proprio da questo nefasto raddoppio, che peraltro costerà 3 miliardi in più del solo risanamento: soldi che verranno a mancare per progetti più più urgenti, come l’ampliamento di AlpTransit verso sud.
Questo per noi è inaccettabile. Ecco perché annunciamo subito di farci promotori, insieme ad altri partiti e movimenti, di un referendum che si opporrà al raddoppio, nell’interesse della popolazione e dell’ambiente dell’arco alpino, a favore della politica di trasferimento.
Siamo sicuri di poter raccogliere molte migliaia di firme. I politici raddoppisti hanno cercato di veicolare a Berna l’immagine di un Ticino compatto nel desiderio di un raddoppio. Beh, non è così e noi lo dimostreremo: moltissime persone in Ticino sono stufe del traffico, degli ingorghi, delle colonne e certe che un doppio tubo potrebbe solo peggiorare la situazione. Per questo sarà fondamentale firmare: per far capire alla politica federale che una fetta importante della popolazione ticinese vuole vuole finalmente veder realizzata una coerente politica di trasferimento delle merci su ferrovia e il rispetto della volontà popolare, che più volte si è già espressa contro il raddoppio. E non vuole saperne di un altro inutile, costoso e dannoso tubo per le auto e i camion sotto la montagna.
Carlo Lepori e Gina La Mantia, vicepresidenti del partito
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