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Una scuola speciale pubblica all’altezza dei tempi – Orlando Del Don interroga

INTERROGAZIONE PARLAMENTARE

Una scuola speciale pubblica cantonale all’altezza dei tempi e dei compiti impegnativi che la interpellano e la sollecitano sempre più?

Pubblichiamo con piacere questa interrogazione – che tale è veramente, con le sue 11 domande “a mitraglia” – nella speranza che essa non sottintenda un salasso alle finanze pubbliche (dopo lo scampato pericolo, e c’è mancato davvero poco!) [fdm]

 

La scuola, l’educazione e il ruolo delle famiglie sono argomenti sempre più centrali nella nostra società. Ma spesso la società (e talvolta la scuola stessa, in forme anche larvate e passive) erigono in modo spesso inconsapevole delle barriere invisibili fra il mondo e la realtà della scuola regolare e quello della scuola speciale alla quale afferiscono i nostri giovani con disabilità fisiche e/o con problemi psico-sociali. Questi giovani e le loro famiglie, già peraltro duramente provati, vengono in tal modo ulteriormente e ingiustamente penalizzati nel loro encomiabile ma estenuante impegno per sopperire a quanto la scuola non è in grado di offrire ai loro figli.

Purtroppo non esistono valide alternative alla scuola speciale pubblica; ma ciò, invece di rappresentare uno stimolo per fare sempre di più e meglio, si traduce spesso in forme di gestione molto direttive e burocratiche che non lasciano spazio a soluzioni condivise e modulate in funzione dei bisogni accresciuti e delle complesse difficoltà in essere di questi giovani e delle loro famiglie. Il rischio è che la scuola speciale pubblica si trasformi insidiosamente sempre più in uno strumento fine a se stesso, uno strumento autoreferenziale e poco incline all’apertura, alla condivisione e, pure, alla trasparenza, a scapito dei nostri giovani più bisognosi.

A titolo di esempio – fra i tanti che si potrebbero qui illustrare – molti genitori si chiedono infatti come mai questi bambini/ragazzi vengono raggruppati e spostati senza tener conto, per esempio, delle loro caratteristiche psicofisiche, delle loro capacità e dei loro bisogni specifici così come quelli delle loro famiglie, oppure del fatto che certe decisioni si prendano senza che vengano sentite le famiglie e/o si possano offrire soluzioni alternative. Oppure, ancora, per quanto riguarda la tematica centrale dell’inclusione dei bambini con bisogni speciali, ci si pone la questione a sapere se i docenti della scuola regolare siano adeguatamente formati riguardo la disabilità.

Altri aspetti critici riguardano poi certe scelte inerenti gli interventi specifici, le verifiche, il monitoraggio, e altro ancora. In considerazione di questo stato di stallo della presa a carico di questi bambini/ragazzi, del loro disagio e di quello delle loro famiglie è ora lecito e urgente porsi degli interrogativi, assumendo un atteggiamento autocritico, di apertura e disponibilità al dialogo, alfine di far emergere un quadro chiaro dell’insoddisfacente situazione in essere e delle possibili soluzioni praticabili per smuovere e districare una realtà per molti versi e da molte parti ritenuta perlomeno insoddisfacente.

In considerazione di ciò siamo pertanto a chiedere a questo Consiglio di Stato di voler rispondere alle seguenti domande:

1. Quanti classi di scuola speciale esistono in Ticino e dove? Con quali criteri sono state formate le classi? Quante invece – e quali – le classi che sono state soppresse in questi ultimi anni?

2. Quali sono le formazioni e le qualifiche richieste ai docenti? Sono previsti corsi di aggiornamento/formazione continua? Quanti i docenti coinvolti?

3. Con quali parametri e da chi viene valutata la qualità del lavoro svolto dagli insegnanti, i risultati raggiunti dalle singole classi e, infine, nel loro insieme complessivo, il lavoro svolto in questo ambito a livello cantonale?

4. Sono previste regolari valutazioni specifiche sullo sviluppo e sull’evoluzione soggettiva di ogni alunno? Chi esegue queste valutazioni?

5. Quali sono le possibili alternative valide alla scuola speciale pubblica in Ticino?

6. Quali sono le possibilità e quali sono le modalità – per le famiglie di questi giovani – di poter interagire e collaborare con i docenti e i responsabili della formazione speciale dei loro figli? Vi sono situazioni conflittuali e/o contenziosi in essere con queste famiglie? È previsto un organo di vigilanza indipendente che possa essere interpellato in casi di divergenze, conflitti, contenziosi?

7. E’ prevista una collaborazione con operatori privati attivi sul territorio e, in particolare, psicologi, psicoterapeuti e pedopsichiatri interessati e coinvolti in queste problematiche? Nel caso di risposta negativa, per quali ragioni e come è stato risolto questo aspetto riguardante la collaborazione specialistica di prossimità?

8. Quali sono i medici (pediatri, neurologi, psichiatri) ai quali il Cantone fa capo per quanto riguarda le impostazioni metodologiche e la supervisione operativa inerente tutte le questioni più propriamente medico-specialistiche che interessano o che possono interessare questi alunni? Per quanto riguarda poi certe controverse terapie in uso, come la somministrazione di Ritalin (e farmaci apparentati a questo psicostimolante), qual è la posizione assunta dal Cantone?

9. Come è stato risolto il problema del tragitto casa-scuola, in particolare per quegli allievi che risiedono discosti dai centri urbani e, più in particolare, per quegli allievi che risiedono nelle valli?

10. In vista dell’entrata in vigore di Harmos le nostre scuole speciali sono pronte? Quali le misure che sono state in tal senso pianificate? Sono stati contemplati in tal senso le scuole speciali per l’infanzia?

11. Qual sono stati negli ultimi 10 anni l’evoluzione dei costi della Scuola speciale in Ticino?

Vi ringraziamo per la preziosa attenzione e collaborazione e, in attesa di un sollecito riscontro, cogliamo l’occasione per salutarVi molto cordialmente e con distinta stima.

A nome del Gruppo Parlamentare UDC
Dr med. Orlando Del Don
Capogruppo

Relatore

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  • Uno scritto degno di Lode Lei è da ammirare. Ma nello stesso tempo io trovo amarezza che nel 2014 si debba arrivare a dover scrivere cose che sono chiaramente ancorate nella Costituzione Svizzera. Chiediamoci se quelli che ci rappresentano fanno il lavoro per cui sono stati eletti e Hanno accettato sotto GIURAMENTO di rispettare e far rispettare la Costituzione Svizzera (sono degli SPERGIURI?) Questi sono gli articoli bisogno solo rispettarli.
    Grazie a Gente come Lei che si occupa e preoccupa di queste situazioni.
    GRAZIE

    L'articolo 62 capoverso 3 della
    Costituzione federale prevede che i Cantoni provvedano a una sufficiente
    istruzione scolastica speciale per tutti i bambini e giovani disabili, fino al
    massimo al compimento del ventesimo anno di età.

    L'offerta
    di misure di scolarizzazione speciale è definita dai Cantoni, nella cui
    competenza rientra anche l'attribuzione dei singoli provvedimenti. Le
    prestazioni previste sono le seguenti: consulenza e sostegno, educazione
    pedagogico-curativa precoce, logopedia, terapia psicomotoria, misure
    pedagogiche speciali nella scuola regolare o nella scuola speciale, assistenza
    in strutture diurne o soggiorno stazionario in istituti di pedagogia speciale.

    Al fine di coordinare le misure di pedagogia speciale dei singoli Cantoni è stato
    elaborato l'accordo inter cantonale sulla collaborazione nel settore della pedagogia
    speciale (concordato sulla pedagogia speciale). Entrato in vigore il 1° gennaio 2011, alla fine di marzo del 2012 l'accordo era stato firmato da 12 Cantoni. Inoltre,
    indipendentemente dall'adesione o meno al concordato, ogni Cantone è tenuto a
    definire le proprie misure di pedagogia speciale in un apposito piano.

    Dal momento che il ritiro della disabilità del co-finanziamento dell'istruzione speciale è responsabile per la responsabilità tecnica, legale e finanziaria per l'educazione dei bambini e dei giovani con esigenze educative speciali con i Cantoni. Per il coordinamento uniforme dei compiti dei Cantoni preparati sotto gli auspici della convenzione inter cantonale CDPE sulla cooperazione in materia di Educazione Speciale (Special Education Concordato). Secondo il Concordato, il tutto in bambini residenti in Svizzera e adolescenti (0-20) con bisogni educativi speciali Hanno diritto a misure di educazione speciale. Con il Concordato, che è entrato in vigore il 1.1.2011, è stabilito per un totale di quadro svizzero per le misure più importanti in materia di educazione speciale e regola l'offerta formativa speciale. Pezzi principali di questo Concordato sono strumenti a livello nazionale nei settori della

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