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I primi della classe anche a svendere i nostri valori! – di Elisabetta Gianella

La brava articolista verso la fine evoca il sordido colpo di mano parlamentare del dicembre 2007, un frangente in cui la “politica” ha mostrato al popolo il suo aspetto più degradato. Quella donna, eletta dai socialisti e dai democristiani, ostaggio di coloro che l’hanno eletta, ha fatto esattamente ciò che da lei pretendevano coloro che l’hanno ficcata in carica.

Adesso… qualcuno incomincia nutrire dei dubbi. Ma è tardi, molto tardi, troppo tardi, infinitamente tardi. [fdm]

 

La Svizzera aderirà allo scambio automatico d’informazioni in materia fiscale a partire dal 2018. Detto in modo semplice: fra quattro anni non esiterà più il segreto bancario per i clienti esteri delle nostre banche.

Il Governo svizzero ha quindi confermato agli organismi internazionali l’intenzione di introdurre in tempi brevi le basi legali utili per attuare lo scambio automatico. Così facendo gli istituti finanziari elvetici saranno pronti a mappare i dati presenti nei conti dei contribuenti stranieri nel 2017 per poi procedere con la comunicazione degli stessi nel 2018.

Come sempre il Consiglio federale ha dimostrato di soffrire della sindrome del primo della classe. I compiti vanno fatti bene e vanno fatti soprattutto subito. Poco importa se questo mette la Svizzera in una posizione di straordinaria debolezza e se gli altri non lo hanno ancora fatto e tenteranno in ogni modo di non farlo o, quanto meno, di mettere in atto ogni escamotage possibile per attenuare le conseguenze negative. Soprattutto le piazze finanziarie direttamente in concorrenza con la nostra.

Non sappiamo infatti cosa faranno Londra, Singapore, Hong Kong, Miami, Abu Dhabi, eccetera, eccetera. E non lo sappiamo perché, giustamente, loro non ce l’hanno ancora detto. Corriamo il serio rischio che certe regole varranno solo per noi che ci siamo affrettati ad accettarle e a implementarle.

La decisione governativa comporterà gravissimi danni economici e occupazionali al nostro sistema finanziario. Ma provocherà anche danni politici collaterali che toccano direttamente il Canton Ticino. Pensiamo per esempio alla ormai infinita trattativa fiscale in corso con l’Italia che riguarda una problematica per noi centrale come quella dei frontalieri.

Attuare nel 2018 lo scambio automatico equivale a consegnare un bazooka alla controparte italiana. Da oggi non avranno proprio più nessun interesse a negoziare con noi. Perché negoziare qualcosa che fra meno di quattro anni potrai ottenere gratuitamente e senza sforzi? Voi lo fareste?

Questo è il prezzo salatissimo che la Svizzera e il Ticino si trovano a pagare a causa di un Consiglio federale pavido e la cui debolezza è sempre più imbarazzante. Questo è anche il risultato della sciagurata manovra di Palazzo voluta dai partiti storici che hanno deciso di negare un seggio in Governo al partito di maggioranza relativa, estromettendo Christoph Blocher ed eleggendo Eveline Widmer Schlumpf. Quel giorno la Svizzera ha cominciato a tradire sé stessa e a diventare un Paese più debole.

Elisabetta Gianella – Lega dei Ticinesi
www.elisabettagianella.ch

Relatore

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