Il Caffè (o Caffè della Peppina, come lo chiamano alcuni miei amici di Locarno) è sceso alla grande in campagna elettorale. Oggi non l’ho visto prima delle cinque del pomeriggio ma poi l’ho guardato bene.
Pagina uno due tre consacrate al Grande Nemico (che sta assumendo i connotati di una vera ossessione).
Premesso che:
— non sono leghista (bensì liberale)
— non giudico particolarmente brillante questo (primo?) quadriennio contrassegnato dalla nuova maggioranza relativa: poco innovativo, senza una chiara rottura con il passato,
dico però che certe operazioni di galoppinaggio sfrontato lasciano veramente perplessi. Il settimanale “indipendente” non perde tempo. Mancano ben sei mesi all’elezione, immaginate che cosa ci aspetta, sarà uno stress iperbolico.
Io credo nel potere della comunicazione, so quanto esso sia grande e quanto possa determinare il destino degli uomini e delle cose. Ma pensare che si riesca a vincere – dopo avere a lungo, colpevolmente e pervicacemente, perso – solo perché un settimanale “indipendente” mette a disposizione i suoi servizi (“indipendenti”, ça va sans dire) è una pericolosa illusione.
(francesco de maria)
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