Dal portale ortodossiatorino.it, apertamente filo-russo, spesso arrivano alla nostra Redazione comunicazioni interessanti. Da un articolo, notevole ma troppo lungo, ci permettiamo di estrarre un paragrafo significativo e un frammento poetico, nato dalla penna del grande Taras Schevcenko (1814-1861), padre della letteratura ucraina.
Si auspica in sostanza (anzi si dà per scontata) la scissione dell’Ucraina in due parti: Crimea e Novorossija (Nuova Russia) annesse alla Russia di Putin. In realtà bisogna almeno osservare che in Novorossija i combattimenti sono in corso.
[…] finché nel nome di Cristo
sono venuti i ксьондзи (preti latini) e han dato fuoco
al nostro tranquillo paradiso e riversato
un enorme mare di lacrime e sangue,
e hanno ucciso e crocifisso gli orfani
nel nome di Cristo.
I capi dei cosacchi sono caduti
come l’erba calpestata,
l’Ucraina piangeva, e gemeva!
E testa dopo testa
cadeva a terra. Come in preda all’ira,
la furiosa lingua di un prete
gridava: “Te Deum! Alleluia!”
Ed è così, amici e fratelli miei polacchi!
Preti malvagi e uomini ricchi
ci hanno separati gli uni dagli altri
quando avremmo potuto vivere insieme felici.
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