“La Destra” a Teleticino da Prisca

Pinoja e Morisoli hanno parlato questa sera a Teleticino, intervistati da Prisca Dindo (graziosa, elegante, bellissimo sorriso, un po’ fatua), Claudia Rossi e Alessio Moretti.

Trasmissione senz’altro interessante, con il team dello studio tuttavia poco in palla (in particolare con la direttrice che sembrava impegnata a dimostrare al mondo di essere spiritosa; leggermente irritante ma non vogliamo farne un dramma). I due leader de “la Destra” molto seri e aderenti alle loro rispettive linee politiche (che secondo noi “si combinano” bene, ciò che potrebbe offrire una chance di successo alla lista)

Alcune rapide osservazioni e citazioni:

L’ago della bilancia. Ci si è soffermati troppo poco su questo, che risulterà – sono facile profeta – uno dei temi fondamentali della campagna elettorale. Fungere da ago della bilancia è in verità l’atout principale per la lista “debuttante”.

•Omaggio di Pinoja al defunto presidente, cui ha fatto seguire l’elenco dei morti recenti nei ranghi della Lega: lo stesso Bignasca, Salvadè, Pantani, Barra. “Adesso ci sono altre persone”.

•“Con loro noi non volevamo solo un’alleanza elettorale, ma una collaborazione politica sul medio-lungo termine” (Pinoja)

•Impeccabile Pinoja sul “freno al disavanzo” (nome bidone per il colpo gobbo messo a segno dal “partito delle tasse”) ma debole – se è lecito definire “debole” il Presidente – sul controllo della spesa. È apparso evidente che egli non sapeva che fare (come del resto chiunque altro: quindi parità generale).

•A Morisoli sono state rinfacciate – e ciò era inevitabile – le sue “giravolte”. A mio avviso esse sono spiegabili e giustificabili ma anche lui alla fine ha compreso che possono aver generato un pregiudizio a suo danno. Quando i suoi avversari non sanno più che cosa dire, dicono quello.

•Morisoli ha battuto e ribattuto il chiodo “semplificare, razionalizzare lo Stato, renderlo più leggero” (eresia pura per gli statalisti accaniti, che di Stato campano). Poi ha estratto dal cilindro un volume di rispettabili dimensioni: “Contiene 227 norme create dal nulla nell’ultimo anno soltanto. 227 norme in più“.

•Pinoja ama i globalisti più che i frontalieri? “Questo non credo” ha prontamente risposto al modo di Crozza-Razzi, suscitando ilarità.

•Pinoja ha dato i numeri (in senso matematico, fornendo il numero (primo) che segue): 109 milioni fluiscono dalle tasche dei globalisti alle casse rossoblù. Mi sembra di sentire un coro di tifosi da un altro settore dello stadio: “Se non sono assistiti non li vogliamo!”

•Infine assalto all’arma bianca sulle coppie gay (e affini): diritti, diritti all’adozione, alla non discriminazione, ecc. ecc. Probabilmente qualcuno ha messo in giro la voce che quello era il tallone d’Achille della “coppia destroide”. Eh già, anche loro erano una coppia, televisiva se non altro. Morisoli ha spinto l’audacia sino a dichiarare che: “una famiglia tradizionale sono un uomo, una donna e dei figli, se vengono”. Gli intervistatori hanno saputo – e in ciò sono lodevoli – mantenere il self control, ma si vedeva che erano sgomenti.

Parecchie altre cose sono state dette, ma ora è tardi. Tutto sommato mi è piaciuta e la guarderò ancora!

 

 

Relatore

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