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I dodici nomi, le dodici vittime

Charlie HebdoCharlie Hebdo

“Charb”, vignettista e direttore
Georges Wolinski, vignettista
“Cabu”, vignettista
“Tignous”, vignettista
Philippe Honoré, vignettista
Bernard Maris, editorialista
Elsa Cayat, psicologa
Michel Renaud, ex consigliere del sindaco di Clermont Ferrand
Mustapha Ourrad, correttore di bozze
Fréderic Boisseau, addetto alla portineria
Franck Brinsolaro, poliziotto
Ahmed Merabet, poliziotto.

 

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  • Sono rimasto inorridito da tanta violenza e il mio pensiero và alle famiglie delle vittime.
    Nonostante tuto pero`mi pongo qualche domanda, ho visto il video integrale dell'assassinio del poliziotto Ahmed Merabet e sinceramente , anche se non sono uno specialista di armi, sono sicuro che un'arma automatica come il Kalaschnikov ad una distanza cosi breve farebbe danni enormi ed invece nel video non si vede nulla, nessun spostamento del corpo , la testa rimane integra e soprattutto niente sangue.
    La mia , pur nella inaudita ferocia e inumanità del gesto, rimane una constatazione che personalmente mi ha lasciato molti dubbi, sembra quasi che il il mitra fosse caricato a salve.
    Non oso fare nessuna considerazione in merito ma mi farebbe piacere se vi fosse qualche specialista che potesse dare una risposta ai miei dubbi.

    • forse è proprio questo il dilemma che si pongono in tanti oggi,

      "Non oso fare nessuna considerazione in merito.."

      perchè non osare di tanto in tanto cercando di rendere omaggio ai 5 meravigliosi sensi che Dio ci ha donato.
      sembra quasi siano diventati difettosi, malfunzionanti o peggio obsoleti.
      il treno della comunicazione è andato accellerando sempre più intensamente fino a raggiungere velocità che non consentono più una facile uscita

      finendo per restare intrappolati in un mondo multidimensionale virtuale, che racconta tutto quello che si vuole la gente debba sapere, giocando spesso con tecniche che mutuano dai nostri meccanismi psicologici le capacità di interagire con loro eludendone le "attenzioni".
      no, non è un panegirico delle meraviglie della comunicazione e' più semplicemente una constatazione di come oggi malgrado ci si senta ricchi di cultura e ridondanti di informazioni si ceda alla dipendenza sempre più incondizionata della informazione, e nella fattispecie maggiormente a quella main stream, per crearsi opinioni e attuare comportamenti in accordo.
      tutto questo nonostante il campanello dei nostri sensi continui a mandare segnali che restano perlopiù inascoltati o inascoltati affatto dai più.
      arriverà un giorno che dovremo tornare ad utilizzare i nostri sensi perchè molte granitiche convinzioni si sgretoleranno e avremo tante difficoltà a stare dalla parte giusta evitando guai seri, e ci renderemo conto che le strade più strette e difficili sono spesso le più sicure.

  • Qualcuno di voi rimane (almeno ogni tanto) inorridito anche dei milioni di franchi guadagnati sulle spalle degli altri che (si tende sempre a minimizzarlo tanto che i media non ne parlano quasi più) provocano suicidi a catena, depressioni a carico dell'ente pubblico, marginalità,devianza e una condanna a una vita da cani?
    No? Allora i cinque sensi che qualche dio minore vi ha "donato" sono (come il dispensatore) farfocchi.

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