Rubo al Mattino della Domenica di oggi questo testo severo e realistico, veramente notevole (il dr. Fontana interviene quale opinionista ospite).
La strage di Parigi è solo un piccolo assaggio di quanto ci riserva il prossimo futuro, in un’Europa in pieno declino morale e culturale, ancor prima che economico e militare, letteralmente invasa da moltitudini di migranti, resi fortissimi dalla disperazione e, in troppi casi, dal fanatismo religioso più bieco ed intollerante. Bisogna essere ciechi per non vederlo: il sogno di una società multietnica civile e pacifica è morto. Era pura utopia, concepita da persone distaccate dalla realtà od in malafede. Il mondo è squassato da guerre e conflitti d’intensità ed estensione crescenti, in gran parte orchestrati da poteri economici che, pur di alimentare la propria ricchezza, non esitano a causare drammi umani di portata epocale. Il Papa ha detto recentemente che la Terza Guerra Mondiale è già cominciata, solo si sta diffondendo progressivamente. Temo che abbia ragione. E che pensare di poterla fermare ora, rimanendone immuni, è pura illusione.
Certo, potremmo almeno cominciare a prepararci per cercare di contenere in qualche modo l’onda di piena. Ma non credo che lo faremo. Non dimezzando gli effettivi dell’esercito. Non lasciando svuotare le nostre banche da governi stranieri che depredano i propri cittadini con modalità da Sceriffo di Nottingham. Non “custodendo” il nostro oro nei forzieri degli Americani. Non continuando a farci prendere in giro da governanti deboli ed incapaci, campioni del relativismo stigmatizzato da Popper, pronti a servire tutto e tutti, tranne i reali interessi della Nazione. Non mostrandoci deboli e vili con i violenti ed i fanatici che ci s’insinuano in grembo per poi disprezzare la nostra cultura e pretendere d’imporci la loro. Non tollerando l’intollerabile.
Dr. Pio Eugenio Fontana, presidente di “Libertà e valori”
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(…) «Ci avvisava, poi, degli effetti nefasti del relativismo, così in voga oggi in Occidente, secondo cui tutto è uguale: il bene ed il male non esistono, tutte le culture si equivalgono ed anche Gesù, Maometto e Budda la pensavano alla stessa maniera. Un po’ come Hitler e Gandhi.» (sic!) Brrr!!
Relativismo non significa negare l’evidenza, significa semmai non piegarsi ai dogmi. E le fedi, sappiamo, si affidano ai dogmi. E alla demagogia.
Vede, Dr. Fontana: comunque vadano le cose si ha sempre a che fare con gente inflessibile come postrelativo che non si piega ai dogmi in nome della grande apertura della loro scatola cranica. Lo fanno in buona fede, senza accorgersi che in realtà fanno proprio quel che Popper non voleva, e noi con lui: tollerare l'intolleranza.
Avete pur sempre la possibilità di smentirmi, contestarmi, perfino ridicolizzarmi.
Oppure radiarmi dal blog. Per esempio.
In nome di Popper.
Metterei in evidenza un'amara constatazione dell'articolo: "Europa in pieno declino morale e culturale". Quando e dove questo è iniziato? Da noi, fin dalle scuole elementari, si spiegava una volta che cosa fosse il patto del Grütli. Ma se oggi non lo si fa più, diciamo che il problema non è esclusivamente questo. Sarebbero in grado di comprendere nell'epoca del divertimento quotidiano senza limiti?
In realtà i nostri ragazzi escono ormai da questo primo ciclo scolastico con un bagaglio di competenze che assomiglia più al gioco che a conoscenze serie (leggere, scrivere, far di conto...). Cose basilari e modeste, che però non vengono date, o lo è in modo già precario.
Il discorso sarebbe lungo, ma sospendiamolo qui, sperando che questo si presti a riflessioni.
C'è una bella, sintetica ma assai esauriente intervista del 1959 della BBC fatta a Bertrand Russell sul perchè lui non era cristiano o comunque credente. A parte il contenuto mi piace sempre osservare l'intelligenza che sprizza e trabocca dagli occhi dell'irriverente conte- matematico- filosofo- scrittore.
@ Abate Faria: una volta si spiegava il patto del Grütli. il patto prevedeva la difesa comune a difesa dei propri beni. Oggi è quasi "inspiegabile". È la Confederazione stessa che si è assunta il compito di saccheggiare i nostri beni, oltre che intrufolarsi in un sacco di altre cose non previste dal patto del Grütli. Forse è per questo che non lo si spiega più: le nuove generazioni potrebbero cogliere la differenza.
Aspettiamo di averne bisogno per spiegarlo, se ancora ci sarà possibile.