Dai media: (Singapore) Eveline Widmer-Schlumpf ritiene possibile una nuova votazione popolare sulle relazioni bilaterali con l’Unione europea che chiarisca la situazione che si è venuta a creare dopo l’approvazione dell’iniziativa UDC “Contro l’immigrazione di massa”.
Provo una sensazione nettissima: che questa donna del baratro venga usata come “variabile impazzita” da vaste forze acquattate dietro le sue spalle, lei compiacente arma da scasso per far breccia in una porta già malandata. Domandiamoci, come può un governo, già debole e pusillanime, trattare con successo in simili condizioni disperate?
Il comportamento di EWS consente di misurare appieno l’entità del guasto causato dal colpo di mano parlamentare ordito da Socialisti e Democristiani (chiedo scusa ma non si possono cambiare i fatti) nel dicembre 2007.
Fu eletta quale consigliera federale UDC.
Come dite? No, non è una barzelletta. Su certe cose non è di buon gusto scherzare.
COMUNICATO STAMPA DELL’UDC TICINO
Mentre la presidente della Confederazione, Simonetta Sommaruga, si esibiva in effusioni con Jean Claude Junker, presidente di un’entità votata da pochi e amata da nessuno, il consigliere federale Eveline Widmer Schlumpf aveva già in tasca la soluzione per conciliare il risultato del 9 febbraio 2014 con la libera circolazione e la volontà dell’Ue.
Ricalcando le orme di esimi colleghi europoidi, già esperti in simili operazioni, dopo un anno di discussioni, dibattiti, polemiche, esercizi verbali e ginnici (nel senso di genuflessioni) con i partener dell’Unione europea, l’idea del secolo è dunque quella di far rivotare i cittadini.
Evidentemente, il bombardamento massmediatico che ha fatto dei Trattati bilaterali qualcosa di più sacro dell’Unto del Signore, proseguirà senza sosta fino a quando gli svizzeri, notoriamente incapaci di intendere e di volere, voteranno come la troika Ue ha deciso si debba votare.
Gli ultimi sondaggi – ovviamente non pilotati – che dimostrerebbero come gli Elvezi siano disposti a buttare nel cestino il risultato di un’iniziativa pur di salvare la libera circolazione delle persone, sembrerebbero dare ragione alla signora Widmer Schlumpf. Ci si dimentica che gli svizzeri, però, vogliono anche che il loro Paese possa controllare l’immigrazione.
Ma l’UDC non crede a questi sondaggi. Non crede alla ministra delle Finanze. Non crede a un modo di fare politica semplicemente scandaloso, poiché basato sul terrorismo psicologico, sull’inganno eretto a sistema di governo, sul ricatto diventato virtù.
La Svizzera può fare a meno della libera circolazione delle persone. E, soprattutto, può fare a meno di una donna che va in giro per l’Europa ad esporre opinioni personali che coinvolgono – anche se la diretta interessata ha giurato il contrario – il governo elvetico in corpore. Governo che, lo ricordiamo, è alle dipendenze dei cittadini. E a loro deve rendere conto.
UDC Ticino
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Il tam tam mediatico per convincere il popolo che il 9 febbraio ha commesso un errore madornale è iniziato da tempo, adesso sta diventando assordante. Che gli ambienti universitari, avidissimi di sussidi e sovvenzioni, abbiano “subìto” e non digerito il 9 febbraio, lo sapevamo dal 10 febbraio. In tal campo si era distinto il direttore del Poli di Losanna, arciconvinto di essere un genio, una convinzione che, ha detto Alberto Camus, è propria di tutti i cretini di questo mondo. Adesso il KOF, questo organismo informe perché amebiforme e indefinito per implicita definizione, ti esce con un pronostico basato sul proprio Wunschdenken e dati di fatto solo ipotetici e tutti confutabili: il PIL nazionale sarà inferiore dello 0,2% senza la libera circolazione. Si lascia intendere, o si tenta di far intendere, che avremo un cambiamento negativo del PIL, ogni anno uno 0,2% in meno dell’anno precedente. Invece, si tratterebbe di un PIL che invece di crescere del 1,6% o del, poniamo, 1,2%, crescerebbe solo del 1,4%, rispettivamente dell’1%. Un goffo tentativo di imbrogliare le carte. Comunque, resterebbe il fatto che se si verificasse un aumento diminuito o anche una diminuzione vera del PIL, mettendo in esecuzione, in qualsiasi modo, quanto deciso dal popolo, si avrebbe la possibilità di contenere un’immigrazione che sta procurando, accanto ai benefici, anche danni gravissimi, come tali risentiti dalla maggioranza che ha votato il 9 febbraio.
Quasi contemporaneamente, come per caso, da Singapore la Giuda in gonnella esce con la richiesta di rivotare. Da questa triste figura politica non ci si poteva aspettare altro. Ai miei occhi, e a quelli di migliaia di concittadini, scade anche l’immagine di tutti quelli che l’hanno eletta e rieletta. Esattamente come scade l’immagine di quei partiti che l’hanno sostenuta per considerazioni di interesse partitico. Socialisti e verdi esclusi, perché quelli eleggendo e rieleggendo questo catastrofico personaggio hanno fatto solo e onestamente la loro politica intesa a distruggere la Svizzera portandola nell’UE.