Entrando nel merito del progetto, in particolare pensando al Ticino, è apprezzabile che la bozza elaborata dal Governo preveda limitazioni per tutte le categorie di lavoratori, includendo anche i frontalieri. Sarà fondamentale però che i contingenti, in particolare proprio quelli legati ai frontalieri, siano stabiliti su base cantonale, questo per permettere ai cantoni di frontiera più toccati dalla disoccupazione di regolare puntualmente l’afflusso di manodopera straniera.
Il progetto, i cui contenuti non sono ancora del tutto noti, appare però già sin d’ora di difficile accettazione in sede europea e il rischio, neanche tanto malcelato, è che dall’UE si ottenga solo ostruzionismo. Dovranno quindi essere all’altezza della situazione i nostri rappresenti a Bruxelles e in particolare il Consiglio federale, così da ottenere le modifiche alla libera circolazione delle persone richieste a gran voce dal popolo e dal 70% dei ticinesi. Non sarà facile ma questo è il mandato ricevuto dai cittadini.
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