Pubblico integralmente il comunicato di questi implacabili “nemici dell’auto” (così almeno li vedo io). Sono un automobilista e mi sento come un limone da spremere e un pollo da spennare, condannato a penare su strade trasformate in deliranti piste da minigolf ad opera di bizzarri maniaci. Poi, magari, un giorno sarò “folgorato sulla via di Damasco”… e mi iscriverò all’ATA!
Un aumento di 6 centesimi per litro di carburante del supplemento fiscale sugli oli minerali e la completa destinazione vincolata dell’imposta sugli autoveicoli: questo è il tenore della proposta del Consiglio federale per il futuro finanziamento delle opere stradali. Il Governo federale ha palesemente avuto paura di applicare più coerentemente il principio di causalità alle automobiliste e agli automobilisti.
Fin dalla sua introduzione, più di 50 anni fa, il supplemento fiscale sugli oli minerali alimenta in tutta la sua entità il Finanziamento speciale traffico stradale e non è più stato aumentato dal 1974. Da allora altri beni e servizi sono diventati notevolmente più cari, per esempio anche viaggiare in treno. Un leggero aumento, come il Consiglio federale aveva proposto ancora solo mezzo anno fa, sarebbe quindi semplicemente logico. Così sarebbe possibile alimentare adeguatamente il Fondo per le strade nazionali e il traffico d’agglomerato.
Invece, il Consiglio federale cede alle pressioni della lobby stradale e propone ora di destinare alle costruzioni stradali tutti gli introiti derivanti dall’imposta sugli autoveicoli. Ciò significa che alla cassa generale della Confederazione mancheranno circa 400 milioni di franchi l’anno. Questi soldi dovranno poi essere compensati altrove. È facile prevedere che un relativo programma di risparmio andrà a colpire settori dove le spese non sono vincolate, come l’istruzione, la sicurezza sociale, l’agricoltura e anche i trasporti pubblici.
I costi esterni del traffico stradale, pari a almeno 5,5 miliardi di franchi, così restano sempre ancora scoperti, come ammette lo stesso Consiglio federale. Per la Presidente dell’ATA Evi Allemann è chiaro che «le affermazioni della lobby dell’auto e dell’UDC, secondo cui gli automobilisti pagano troppi soldi allo Stato, sono prive di ogni serio fondamento. È vero il contrario. In Svizzera l’andare in automobile è sovvenzionato dallo Stato.»
Misure insufficienti per gli agglomerati
Il Consiglio federale ha inoltre dimenticato l’importanza dei programmi d’agglomerato. Li ha considerati secondari rispetto ai progetti per il potenziamento della rete autostradale. Invece è proprio negli agglomerati che si verificano i maggiori problemi di traffico. L’ATA chiede perciò al Parlamento di considerare prioritari i programmi d’agglomerato nell’ambito del FOSTRA. Almeno 400 milioni di franchi l’anno vanno riservati per questi programmi, per garantire uno svolgimento efficiente del traffico.
L’ATA critica inoltre che il finanziamento del FOSTRA non sia armonizzato con la politica climatica ed energetica della Svizzera. È una necessità inderogabile, se si considera che il traffico stradale è responsabile di più d’un terzo del consumo d’energia del paese e di oltre il 40% delle emissioni di CO2. La verità dei costi e una corretta applicazione del principio di causalità meritano di essere considerati altamente prioritari.
ATA Associazione Traffico e Ambiente
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