Con la manipolazione mediatica della politica e dell’opinione pubblica
1) In occasione della pubblicazione del primo sondaggio ho formulato alcune domande e ho scritto a Mésoniat e Pisani, ricevendo una cortese risposta.
2) È assodato che il procedimento di Pisani amplifica il risultato “bruto” della Lega, in una misura sostanziale benché non rivelata al pubblico. Non so se, nel contempo, esso riduca le percentuali di PLR, PPD, eccetera. Nel 2011, come sottolinea lo stesso Pisani, il metodo si dimostrò valido e permise di prevedere correttamente la vittoria della Lega.
3) La domanda che mi viene spontanea è la seguente: a distanza di quattro anni, con una Lega divenuta partito di maggioranza relativa nel Cantone, questo “meccanismo di moltiplicazione” (non dei pani e dei pesci, ma dei voti leghisti) si può immaginare che agisca nella stessa misura?
4) L’on. Del Don assume un tono accusatorio e non esita a parlare di “manipolazione”. Io non lo faccio, non mi permetto. Mi limito a dire che è un peccato che in questa nervosa vigilia elettorale un unico sondaggio sia disponibile. Non c’è alternativa, non c’è confronto. Ed è stranissimo che nessuno abbia pensato a questo. Amici, arrabbiarsi non basta, anche se è godurioso e fa bene. Bisogna anche svegliarsi.
5) Per quanto attiene, nello specifico, alla lista de “la Destra”, giudico l’impostazione del sondaggio gravemente penalizzante. Sembra che essa neppure ci sia! Non è nominata, non è quantificata (non ce la faccio! sostiene Pisani, perché mi manca il dato [UDC] del 2011, e visto che il “metodo” si appoggia a una “relazione” tra sondaggio e voto reale di quell’anno…). Qualcuno darà senz’altro per buona una simile spiegazione, io rimango perplesso. Per di più, come sono state formulate le domande? Non è stato detto con precisione. Forse (Consiglio di Stato) così? : A) Quale partito voterà nel 2015 ? B) Quale partito ha votato nel 2011 ? O diversamente?
La parola a Orlando Del Don. Vi avverto, lui è molto più arrabbiato di me. Ve l’ho detto prima.
Una campagna elettorale sottotono? In questa campagna elettorale stagnante e senza sorprese tutto sembra essere ormai scontato, ineluttabile. Peccato (o, meglio, per fortuna) che tutto ciò è semplicemente falso!
Gli Spin doctor [uno dei massimi esperti sul tema è il dr. Marcello Foa, rivolgersi a lui per spiegazioni, ndR] della manipolazione politica – Attenzione. Ho detto falso e non errato! Questo semplicemente perché volontariamente e strumentalmente così qualcuno vorrebbe che fosse; vorrebbe far passare come vero. Gli “Spin doctor” dei partiti di governo e i loro reggicoda sono in tal senso al lavoro, da tempo oramai.
Le principali vittime? Giornalisti, opinionisti, politici manipolabili – Gli effetti di tutto ciò si fanno sentire, eccome; non tanto sugli elettori che ad aprile faranno la differenza, questo no, ma su molti giornalisti, opinionisti ed esponenti politici che sembrano ora come ipnotizzati da un caramelloso e martellante condizionamento che vorrebbe già ora dare per scontato l’esito di queste importantissime consultazioni politiche.
La scienza e la logica dell’ottimo Prof. Francesco De Maria [non esageriamo, ndR] non gli sarà qui di nessun aiuto e ausilio – Una delle ultime vittime, purtroppo, è stato anche l’ottimo e brillante Prof. Francesco De Maria che su Ticinolive cerca di trovare conforto e supporto grazie all’ausilio della “logica” politica e matematica. Sono certo che il Prof. De Maria perdonerà il mio ardire, anche perché la portata del discorso in essere trascende e non fa affatto riferimento alle sue acclarate qualità e competenze scientifiche, ma fa invece riferimento alla scienza che, per eccellenza, su trova agli antipodi da ogni scienza esatta. Mi riferisco alla politica quotidiana e spicciola (e non certo alla scienza della politica) che attiene ai vissuti e agli orientamenti degli elettori: una scienza capricciosa, mutevole, creativa, umorale e “umanistica” come poche altre!
Non esistono metodi predittivi negli orientamenti politici/partitici di quotidiana attualità, soprattutto in situazione di rapidi cambiamenti sociali e politici e in condizioni di crisi in divenire – Anzitutto, direi, il metodo esatto per non sbagliare è purtroppo (o per fortuna) una chimera che dalla notte dei tempi l’uomo insegue senza speranza. I logici, per esempio, pretendono di condurvi, ma solo i geometri vi arrivano; e al di fuori della loro scienza, e di ciò che la limita, non vi sono purtroppo vere dimostrazioni. Anche perché molti analisti fanno peraltro regolarmente largo uso di assiomi e postulati la cui caratteristica è quella di essere una premessa la cui veridicità viene assunta a priori, in assenza di ogni dimostrazione.
La scienza non piega e non spiega la mutevole e insondabile opinione degli elettori in un contesto sociale e politico critico come quello attuale – Ma gli scienziati e i docenti rigorosi e seri come De Maria si guardano bene, per fortuna, di forzare e piegare il loro sapere al loro arbitrario volere e dall’utilizzare la scienza e la matematica in questo modo … contrariamente da chi vuole invece ammantare di credibilità scientifica le loro pseudo argomentazioni e conclusioni a sostegno delle loro tesi in ambito politico e partitico. E non può essere altrimenti perché, ora più che mai, la politica non ha più presa sulla società, la quale sfugge attualmente a qualsiasi tentativo di azione univoca, a qualsiasi logica lineare, a qualsiasi semplificazione o deduzione predittiva.
Di fronte ad una società complessa, mutevole, capricciosa, imprevedibile, in continuo e dinamico cambiamento, il potere politico e l’analisi di politologi e commentatori politici appare vana e impotente. Questi infatti non essendo per nulla in condizione né di capire l’evoluzione in essere né, evidentemente di spiegarla, ma questa al massimo può essere solo accolta e condivisa … al momento giusto, e cioè solo quando gli elettori (tutti) si saranno espressi!
Non lasciatevi manipolare, condizionare e appiattire al già detto! – Questa è la realtà politica ticinese. Davanti a questa realtà gli esperti di strategia comunicativa e gli “Spin doctor” dei vari partiti al potere si sono attivati e hanno quindi adottato tecniche raffinate e potenti nel tentativo di manipolare direttamente o indirettamente tutti i potenziali elettori.
La profezia che si auto avvera – Una di queste si basa sul principio psicodinamico noto come “La profezia che si autoavvera”, con la quale le ipotesi e gli orientamenti politici, nonché la volontà delle masse, semplicemente si creano in modo virtuale/artificiale attraverso associazioni mentali e condizionamenti operativi ripetuti nel tempo. Con questa tecnica si creano infatti a livello inconscio convincimenti a priori che sono tanto più efficaci quanto meno sono ragionati e tanto più sono ripetuti … nella misura in cui evitano di risvegliare le facoltà critiche della persone!
Quello che il cittadino e l’elettore devono sapere – Questo è quanto è necessario sapere e chiarire. In conclusione, ritengo pertanto inquietante e grave questo meccanismo con il quale si tenta di manipolare, condizionare e insinuare negli elettori pseudo-verità, pseudo-realtà, pseudo-previsioni/proiezioni, pseudo-conclusioni, pseudo-maggioranze e pseudo-vittorie annunciate in modo diretto o indiretto che sia … la questione non cambia: siamo sempre nel campo di operazioni che nulla hanno a che fare con la democrazia, con la politica seria e con il rispetto delle opinioni e delle capacità decisionali dei cittadini.
Questo deve sapere il cittadino, l’elettore, e tutte le persone chiamate a dare un contributo fattivo affinché il nostro Paese esca finalmente dall’asservimento e dalla sottomissione a qualsiasi forma di manipolazione della loro volontà, delle loro coscienze e della loro autonomia decisionale. Questo lo strumento democratico, civile, politico ed etico che i media devono finalmente sforzarsi di voler far proprio alfine di evitare pericolose derive e connivenze.
Con queste solide basi possiamo allora modificare in meglio il nostro infausto destino politico, sociale, economico e lavorativo e dare ai partiti virtuosi come LA DESTRA il posto che ora finalmente meritano in questa competizione politica per dare un futuro migliore e desiderabile a questo nostro Paese!
Orlando Del Don, capogruppo UDC in Gran Consiglio,
candidato al Consiglio di Stato e al Gran Consiglio per LA DESTRA (UDC, AL, UDF)
di Tito Tettamanti Ogni nazione ha un suo carattere, influenzato dal clima, dalla morfologia del…
Secondo alcuni ricercatori dell’università americana della Columbia il “Vangelo della moglie di Gesù” è un…
Con un voto storico, l’Italia ha alzato la voce e ha scelto da che parte…
a cura di Corrado Facchinetti, edizione L’Arca di Noè. Poesie - Sergej A. Esenin -…
Ci sono santi che attraversano i secoli in silenzio, come orme lievi nella sabbia del…
"Mi è diventato chiaro che praticamente ogni guerra degli ultimi 50 anni è stata il…
This website uses cookies.
View Comments
Ho letto con interesse anche l’articolo del dott. Del Don.
Uso il termine di “anche” nel senso che è la seconda interessante riflessione di due candidati appartenenti alla stessa area politica.
La prima era l’intervista al Prof. Pamini.
Il non lasciarsi «manipolare» sembrerebbe essere il «core» del discorso di Del Don. Nulla da eccepire.
Ma proclamato proprio da… destra mi sembra perlomeno fragile come concetto. Infatti come non registrare le platoniche, opache, smussate, timide proteste della grande maggioranza dei candidati CdS/GC/2015/TI nei confronti della già… altrove (altrove... anni luce dal TI) ridefinita dittatura dei mercati?
Timidissime disamine, nostrani balbettii che incespicano maldestramente davanti alla sostanziale (e indotta) rinuncia ad ogni critica in nome della famigerata There Is Not Alternative. Forse e soprattutto e magari in una troppo fiduciosa speranza riposta nella strategia della competizione. Quasi una supina certezza pre-elettorale.
Indotta (pure quest’ultima) dalla… «manipolazione» economica.
Perché si può cercare di girare la faccenda come si vuole,
leggere la realtà con o senza occhiali ideologici,
verificare il tipo di politica economica in atto,
elencare le condizioni del salariato occidentale,
constatare la feroce presenza disuguaglianze economiche verificabili,
(se volete vi porto i dati)
analizzare l’ingombrante processo oligopolistico planetario,
disquisire sul labor share, sul trickle down, sul too big to fail, e magari perfino sulla micidiale high frequency trading e ripetere e ripeterci che dobbiamo dare/restituire fiducia ai mercati, ovviamente detestare le profezie marxiane (colla x) e menar il can per l’aia sul fallimento komunista dell’ottantanove, senza dimenticare di considerare le intenzioni endogamiche della politica economica nostrana e globale,
tuttavia una cosa è certa (checché ne dica l’educazione civica):
il potere economico sta pur sempre a destra.
Menare UN cane per UN'aia? Sull'Ottantanove (19) sono disposto a menare CINQUE cani per DIECI aie.
jeeeek, suvvia replica arciscontata...
personalmente avrei messo un po’ più d’umorismo… che so… dopo Marx ecco arriva April?
Una cosa così… insomma…
Il problema sarà…
... dopo l’April ;-)