È stato scritto da Alessandro Sallusti, direttore del “Giornale” di Milano e pubblicato venerdì scorso. L’ho trovato sulla bacheca Facebook di Fabio Pontiggia, accompagnato da commenti in genere assai negativi.
È un tedesco di 28 anni l’autore della strage che ha ucciso i 150 passeggeri che erano a bordo del volo da Barcellona a Düsseldorf precipitato senza motivo sulle Alpi francesi.
La chiamano «componente umana», ed è tutto ciò che sfugge a regole, protocolli, abilitazioni e tecnologie. Per tutti, ma soprattutto per i tedeschi, supponenti nelle loro presunte superiorità e infallibilità, è più che uno smacco. Eppure molte tragedie dipendono dalla variabile impazzita della «componente umana».
Il 13 gennaio 2012 la nave da crociera Costa Concordia affondò (32 morti) per la scelleratezza del suo capitano Francesco Schettino. Der Spiegel, autorevole settimanale tedesco, nell’occasione aggredì e insultò tutti gli italiani «razza inferiore». Riporto uno stralcio di quell’articolo: «Mano sul cuore, ma vi sorprendete che il capitano fosse un italiano? Vi potete immaginare che manovre del genere e poi l’abbandono della nave vengano decise da un capitano tedesco o britannico? Conosciamo tipi del genere dalle vacanze al mare, maschi bravi, capaci di parlare con le dita e con le mani, in principio gente incapace di fare del male, ma bisognerebbe tenerli lontani da macchinari pesanti e sensibili, come si vede».
In effetti tra i comandanti Schettino e Lubitz c’è una bella differenza: il primo è un pirla (detto con rispetto, per evitare querele) pericoloso, il secondo è un freddo e lucido assassino. Cosa dovremmo dire oggi: «Vi sorprende che fosse un tedesco?». A differenza dello Spiegel , noi non lo pensiamo. Perché come quella sera della Concordia c’era un italiano che gridava a Schettino in fuga «Torni a bordo, cazzo», così fuori dalla porta della cabina chiusa dell’Airbus che andava a schiantarsi c’era un tedesco che urlava a Lubitz «Apri la porta, cazzo». Che i tedeschi imparino la lezione. Ogni popolo deve fare i conti con le proprie vergogne e i propri eroi.
Alessandro Sallusti
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Questo discorso di Sallusti, un giornalista di cui ho grande stima, l'ho sentito alla TV, parola per parola. Un discorso che fa sorridere, non so se di divertimento o di pena. Cercare una rivincita mettendo a confronto Schettino con il Lubitz è ridicolo e penoso.
Sallusti ha dimenticato che a Schettino è stato dato, non da me e neanche dalla Merkel, un incarico universitario per insegnare il comportamento da tenere in situazione di panico. La differenza tra Germania e Italia sta tutta lì.
E' uso dire: "Guardare la luna e vedere il dito". E' il segno di una certa riduzione di campo visivo, oltre che di problemi di profondità. Il discorso non è di Schettino o di Schettinen. E' la visione del mondo che un popolo ha, più o meno diffusamente e pervasivamente. E Der Spiegel segue questo andazzo, scrivendo cazzate a non finire su di noi, guardando la luna (la tragedia dell'uomo messo di fronte ai suoi limiti) e vedendo il dito (era italiano, dunque inferiore. Noi no, che non lo siamo, inferiori. A noi non potrebbe mai capitare). E invece si, cari crucchi, è capitato anche a voi, e pure peggio. Perchè lo Schettino vero è un cretino pericoloso, mantre lo Schettino finto è un pazzo assassino pericoloso. E dunque, cari i miei seguaci dell'ubermensch,, in fondo, siete stronzi pure voi. Come noi. Come tutti, di fronte ai propri limiti (se si riconoscono)
Egregio Signor Savelli,
in fin dei conti penso di avere ragione anch'io, ma giungo alla conclusione che ha ragione anche Lei. La gratitudine che tutta l'uman ità deve agli italiani è infinita, per i tesori che gli italiani hanno messo a nostra disposizione sia nel campo della scienza che in quello delle arti.
Ci irrita, quando vi giudichiamo (scusi la supponenza, perché etnologicamente sono italiano anch'io come Lei) il fatto storico che non avete mai finito una guerra dalla parte dove l'avete cominciata, il fatto che a furia di cavilli da azzeccagarbugli avete travaricato l'esemplare diritto romano nel campo di facinorosi che più faziosi e facinorosi non si può, ecc. ecc. Quando giudico i tedeschi, nazionalità pericolosissima perché più efficace di tutte le altre, purtroppo nel male come nel bene, non posso non essere grato per averci dato i Beethoven e i Mozart, i Kant, Nietzche e Scopenhauer
Non credo si tratti di un confronto assurdo fra Schettino e Lubitz, bensi di una tradizione storica (quella tedesca) di sottolineare la supremazia della razza Ariana, arroganza dittatoriale che continua ad esprimersi attraverso un quotidiano autorevole come Der spiegel nel caso della Concordia, portando inevitabilmente all'aumento dell'odio razziale.
Io trovo che, indipendentemente dal fatto che, forse, sarebbe stato meglio se Der Spigel prima di pubblicare quell'articolo si fosse ricordato che i tedeschi, visto il sostegno dato, ad Hitler, forse non hanno comunque nulla da rivendicare in tema di superiorità morale, esista una differenza abissale fra Schettino e Lubitz, il primo infatti, da quanto è risultato è uno dei tanti puttanieri italiani che al momento dello scontro era in tutt'altre faccende affacendato (leggi farsi bello con la sua preferita di turno) l'altro era invece disturbato psicologicamente e, visto ciò, penso che la responsabilità ricada totalmente sulla Compagnia Aerea e anche sul Governo tedesco che, non ha preteso che venissero adottate misure drastiche affinchè un caso simile non avvenisse. La stessa cosa penso dovrebbe essere fatta in italia e, non solo in tema piloti d'aereo ma di chiunque presti un servizio destinato alla comunità: Penso ad autisti di bus, esponenti delle Forze dell'Ordine, cittadini che detengono armi ecc, per i quali, nel caso fossero soggetti a disturbi psicologici, il medico di base dovrebbe essere obbligato a segnalare la cosa a chi di competenza; vedi datori di lavoro per quanto riguarda i piloti e gli autisti, Procure per chi detiene armi