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Eclissi di paternità, nell’indifferenza generale – di Gianfranco Scardamaglia

La paternità in Svizzera negli ultimi anni è stata vieppiù eclissata: l’opinione pubblica e la politica non reagiscono. Le persone si sposano e fanno figli. I futuri padri, i futuri nonni e parenti paterni vivono e fanno progetti, ignari di cosa li aspetta in caso di separazione. Le autorità regionali di protezione ARP mietono vittime indisturbate: i padri vengono estromessi con facilità dalla vita dei figli e viceversa. Spesso solo per presunti motivi: a volte basta un ceffone inesistente, magari dato dalla madre. Figli tolti con leggerezza a famiglie e dati in affido o messi in istituti, dove verranno poi maltrattati, finanche abusati sessualmente, mentre erano sotto la responsabilità dell’autorità e degli operatori concentrati a proteggerli dai genitori naturali o dai padri. Sempre più frequenti i casi: numerosi quelli descritti nel sito del Movimento Papageno papagenonews.ch.

Nonostante le denunce, il ministero pubblico raramente agisce contro le negligenze dell’autorità di protezione e degli operatori sociali. Eppure per questi gravi danni coloro che amministrano l’autorità devono essere chiamati a rispondere: gli attori negligenti devono passare alla cassa, finanche essere rimossi dal loro incarico. E i figli, i padri e i tanti cittadini coinvolti, non capiscono. Ma finalmente, alla maggiore età i figli ritrovano felicemente i loro padri e familiari, liberi dalle catene dell’autorità che lascerà tuttavia segni indelebili nel loro cuore, anima e corpo. Un grido disperato: ispettorato di vigilanza della camera di protezione del tribunale di appello dove sei?

Ma andrà ancora peggio. La paternità sarà definitivamente eclissata con l’entrata in vigore della modifica del codice civile in corso sul mantenimento del figlio. Eclissi totale, irreversibile. Ora saranno i padri, e non più le madri, ad indebitarsi con lo Stato, perché era ingiusto per le mamme. Ai padri sarà imposto di mantenere anche le madri non sposate, fino al 16mo anno del figlio, talvolta anche retroattivamente fino a 5 anni. L’unico diritto concesso alla paternità, pagare. Per il resto buio pesto. La paternità in Svizzera a breve non avrà più senso di esistere. La politica familiare (federale e cantonale) e la giurisprudenza hanno fallito.

Referendum? Certo che sì.

Gianfranco Scardamaglia,
Coordinatore del Movimento Papageno e Candidato al Gran Consiglio per la Lega dei Ticinesi

 

Relatore

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