Ricevo e con piacere pubblico, non senza esprimere un’opinione ampiamente negativa sul testo (visto che sono sul mio portale). È un vero peccato che la votazione del 9 febbraio sia stata vinta dalle “forze populiste” (meglio sarebbe lasciare tali espressioni alle penne forbite di Bertoli o Roic) e NON da Bizzarro. Ma la vita è spesso ingiusta e l’Altissimo ha permesso questo scempio.
È mia opinione (che svilupperò in un articolo, a breve) che proprio il fatto di non essersi distanziato chiaramente da simili posizioni (che vorrei definire, mi si perdoni, “arroganti nel disfattismo”) ha fatto perdere, ancora una volta, il partito, dopo una lunga battaglia elettorale ben condotta sul piano dell’organizzazione e dell’impegno.
Quali conseguenze quindi per il nostro Paese? Ricordiamoci i proclami delle forze populiste dopo il 9 febbraio 2014: l’UE non avrebbe certo avuto il coraggio di denunciare gli accordi bilaterali e sarebbe stata costretta ad avviare nuove trattative, poiché non avrebbe potuto permettersi di perdere un importante partner commerciale come la Svizzera, e comunque Stati membri come la Gran Bretagna avrebbero ottenuto l’abbandono della libera circolazione delle persone. Proclami che ormai facilmente possono essere associati alle lodi dei cortigiani agli abiti del re nella nota fiaba di Andersen. A questo punto però non si può più continuare a fare finta di nulla ed occorre dire chiaramente che il re è nudo. Indipendentemente da quanto possa risultare antipatica o unilaterale la politica europea nei confronti della Svizzera, infatti, appare ormai incontestabile che la volontà degli organi decisionali dell’Unione europea, e tra questi vi sono anche Stati membri come la Gran Bretagna, è univoca e salda e che, perciò, la via bilaterale e quella dei contingenti e della preferenza indigena non sono compatibili. Non ci saranno quindi, né potranno esserci “implementazioni pragmatiche” dell’iniziativa del 9 febbraio, a meno di non snaturarne completamente i contenuti. Di conseguenza, il Sovrano che ha accolto sia l’iniziativa sull’immigrazione di massa, che le varie estensioni degli accordi bilaterali, dovrà scegliere quale dei due sentieri seguire, se la strada dell’isolamento o quella dell’apertura.
Matthias Bizzarro
Avvocato, Vicepresidente GLRT
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