In merito alla sentenza del Tribunale cantonale amministrativo del 23 aprile 2015 certamente vi sarà un ricorso al Tribunale federale da parte del Sindacato VPOD, perché il Governo nella sua direttiva e il Tribunale cantonale nella sua sentenza negano non solamente un accesso incondizionato dei sindacalisti ai posti di lavoro (cosa mai chiesta), ma anche un accesso regolamentato dei sindacalisti ai posti di lavoro (con preavvisi all’autorità, distintivo di riconoscimento ed altre avvertenze ragionevoli per non intralciare il lavoro).
Spiace costatare questa chiusura ottocentesca a fronte di un paio di visite annue fatte da pochi sindacalisti VPOD alle centinaia di posti di lavoro cantonali (non abbiamo le risorse umane per farne di più!). La sentenza, di cui sembra andare fiero il Governo, è un brutto segnale anche per i lavoratori del settore privato. Impedire un saltuario contatto verbale tra sindacalisti e personale sul posto di lavoro significa indebolire la possibilità del sindacato di mettere in luce i problemi e di affrontarli con cognizione di causa. L’unica eccezione ammessa dalla sentenza è l’accesso dei sindacalisti in caso di sciopero… La sentenza è deludente anche per la tempistica: il Tribunale cantonale ci ha messo oltre 3 anni per statuire sul ricorso del 16 gennaio 2012! Speriamo che il Tribunale federale possa correggere il tiro.
Raoul Ghisletta, segretario VPOD Ticino
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