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La Lega regola i conti con l’UDC

Dopo la (difficile, sofferta) vittoria elettorale la Lega si toglie qualche sassolino dalla scarpa. Sul Mattino della Domenica odierno, in un articolo di una durezza impressionante e quasi eccessiva, la Lega infierisce sui malcapitati democentristi, messi sotto pressione dal loro stesso ex capogruppo parlamentare non rieletto.

Titolo. Prima l’Udc faccia pulizia al proprio interno! Occhiello. Elezioni federali: congiunzione di liste con i democentristi? Siamo aperti, ma…

La questione, ovvia, sul tappeto: come comportarsi in vista delle Federali di ottobre? Ricordiamo, ma lo sanno tutti, che le forze “anti-UE” (chiamiamole così) possono contare su tre nomi sicuri: Quadri, Pantani Tettamanti, Rusconi. Più alcuni altri nomi… ehm… molto meno sicuri. Scrive a sangue il Mattino:

“I fautori di questa geniale strategia sa­pevano benissimo che la listarella La-Destra non aveva alcuna chance di entrare in governicchio. Ma loro vole­vano solo far perdere il secondo seggio alla Lega, per dare sfogo ai propri ran­cori personali. Se ne sono sbattuti del discorso di area, dei temi strategici co­muni ed importantissimi per il Ticino come il 9 febbraio, la politica degli stranieri, la difesa dell’identità, ecce­tera. Pur di farla alla Lega, hanno bri­gato per offrire il secondo seggio di governicchio al partito delle tasse PLR, spalancatore di frontiere e ne­mico giurato del 9 febbraio (il comi­tato dell’ex partitone si era espresso all’unanimità contro, venendo asfal­tato dalle urne). Questa tattica fuori di zucca si è tra­sformata in un suicidio politico.”

Per poi concludere:  “La Lega non è animata da sentimenti di vendetta nei confronti di nessuno. Ma non possiamo nemmeno fingere di ignorare che chi adesso propone alle­anze fino ad un paio di settimane fa fa­ceva di tutto per farci perdere un seggio in governo. Quindi, prima di parlare di congiunzioni di liste, l’Udc Ticino deve fare le pulizie di prima­vera al proprio interno. E’ chiaro il messaggio?”

Noi commentiamo, brevemente, così.

1) La tentazione di usare le accese esternazioni del dottor Del Don – che tengono banco in questi giorni – per “regolare i conti” (siamo tutti troppo cristiani per pensare alla “vendetta”) è fin troppo evidente.

2) La linea politica recentemente assunta dall’UDC è vista, senza troppi giri di parole, come un “offrire il secondo seggio al PLR”. Questo sarebbe stato il diabolico piano, fallito, del “trio del rancore” (espressione ovviamente non nostra).

3) Al Mattino che parla di “due deputati persi su cinque” si potrebbe ribattere che La Destra è un nuovo soggetto politico che ha conseguito cinque eletti, laddove Morisoli e Pamini hanno sostituito Del Don e Mellini. Forse non tutti accetteranno questo punto di vista ma… si può sempre provare.

4) Nell’attuale situazione di scompiglio (o, se si preferisce, “fluida”) l’UDC nazionale non mancherà di intervenire. Addirittura il presidente Brunner lo aveva fatto poco prima (!) dell’elezione. Qualcosa succederà.

5) Queste considerazioni di Ticinolive (cioè del professor De Maria) potranno apparire scarne e banali, ma gli elementi a disposizione sono scarsi, e non tutto può essere detto. Il nostro interesse per la vicenda politica, pur vivo, rimane unicamente giornalistico. Attenti e disponibili, saremo lieti di concedere spazio a tutti gli attori coinvolti in questa intensa schermaglia politica.


Relatore

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