Dei soldi pubblici, diciamo pure che fan gola a tutti, chi non cerca di accaparrarseli? Quanto al Palazzo, di cui si parla, esso è oggi la casa della nuova maggioranza relativa, ma fu ieri quella della vecchia. Il ritorno in sella, per questa volta, non è riuscito.
Le parole sono importanti (c’è chi ha detto: le parole sono pietre). Potete domandare al popolo: “Volete gli ecoincentivi?” oppure “Volete l’aumento delle tasse di circolazione?” Vi assicuro che non è lo stesso!
Già il fatto che il Consiglio di Stato abbia denominato “Ecoincentivi” l’oggetto in votazione il 14 giugno la dice lunga sulla malafede che aleggia a Palazzo e negli ambienti che difendono la modifica della legge sulle imposte di circolazione, primo fra tutti il fumoso e misterioso “centro di competenze” Infovel, sussidiato con soldi pubblici o parapubblici, e diretto da un professionista che ha evidenti interessi economici personali nel mercato delle colonnine di ricarica.
Ma il 14 giugno gli elettori ticinesi non saranno chiamati a esprimersi sugli ecoincentivi! Dovranno invece decidere se accettare l’aumento fino al 5% (e a tempo indeterminato) delle imposte di circolazione previsto dal messaggio governativo, approvato sul filo di lana dal Gran Consiglio, o se rimandare al mittente questo ennesimo balzello. Non si voterà sugli ecoincentivi, termine che suona come una cosa buona e bella, ma che in realtà è uno specchietto per le allodole per bastonare ancora una volta gli automobilisti.
Si voterà sul loro finanziamento. In particolare sul referendum lanciato con coraggio e determinazione dai giovani del PLR e dell’UDC, che si oppone all’aumento delle imposte di circolazione in un Cantone dove le imposte di circolazione sono già tra le più alte di tutta la Svizzera.
Se i fautori dell’aumento delle imposte – in primis il Dipartimento del territorio diretto dall’ecoministro Claudio Zali – usano demagogicamente il fumogeno degli ecoincentivi, che dovrebbero miracolosamente produrre un Ticino dove si respira aria pura (perché tutti guidano auto ecologiche), bene ha fatto il comitato referendario, del quale mi onoro di far parte, a usare lo slogan “Basta tasse!”.
Va anche detto che le imposte di circolazione attuali, oltre ad essere le più alte della Svizzera, prevedono già un sistema di bonus per incentivare gli automobilisti ad acquistare vetture ecologiche, e che le stesse case automobilistiche praticano sconti notevoli sulle vetture ecologiche perché sono obbligate dalle leggi europee ad abbassare il livello medio di emissioni inquinanti.
Ma questo non ci basta! In Ticino vogliamo fare i primi della classe, introducendo un ulteriore malus generalizzato, che andrà a colpire migliaia di automobilisti, e contribuirà per contro a finanziare l’acquisto di un’auto elettrica ai pochi che se la possono permettere. Finiremo tutti col pagare una parte di “ecomacchina” alle signore di famiglie benestanti, che di sicuro non hanno bisogno di regali, e che la useranno per andare a fare la spesa o per portare i figli a scuola! Questa è la realtà. Quindi, il 14 giugno sosteniamo il referendum e votiamo contro l’aumento delle imposte di circolazione!
Rocco Cattaneo, presidente PLR
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