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“Salviamo il lavoro”: niente sporchi trucchi! – di Sergio Savoia

Per il coordinatore dei Verdi dopo settimane difficili è arrivata la sospirata vittoria. Il suo tono è deciso e battagliero.

dal blog www.sergiosavoia.ch

La decisione del popolo ticinese, il 14 giugno 2015, è epocale. Votando sì alla modifica della Costituzione cantonale, il sovrano ha trasformato l’iniziativa dei Verdi “Salviamo il lavoro in Ticino” in una norma di altissimo valore, iscritta nella nostra ‘magna charta’. Si tratta di una decisione storica.

Purtroppo non è che un passo, per quanto importante, su una strada ancora lunga. Il primo fu la raccolta delle quasi dodicimila firme; il secondo fu la lunga difesa del testo d’iniziativa durante tutto l’interminabile iter parlamentare, seminato di trabocchetti e tentativi di insabbiamento o sabotaggio; il terzo fu il voto del Gran Consiglio in marzo di quest’anno frutto di un’attenta cucitura del consenso di PS e Lega attorno al nostro testo.

La strada è ancora lunga, appunto. Ci si deve aspettare che le organizzazioni che rappresentano gli interessi degli imprenditori (perlomeno di alcuni imprenditori) saranno disposte a qualsiasi cosa pur di mettere i bastoni tra le ruote al nuovo articolo costituzionale.

AITI e CC-TI probabilmente tenteranno la carta del ricorso, se non altro per tirar tardi. Poi c’è da credere che il titolare del DFE che, per competenza, si occupa (o si dovrebbe occupare) del lavoro, non farà nulla per accelerare l’iter di applicazione del testo costituzionale e ne sarà anzi il primo sabotatore. D’altronde la litania della ‘difficile applicabilità’ del testo è iniziata quando ancora l’iniziativa era in fase di esame commissionale.

Ora: dev’essere molto molto chiaro a tutti che noi non accetteremo che la volontà popolare sia messa di nuovo in cantina, insieme agli scarponi e allo schioppo del nonno. I ticinesi hanno il diritto di vedere una rapida implementazione di questo articolo costituzionale perché esso si occupa delle principali preoccupazioni dei cittadini ticinesi: il dumping salariale e la disoccupazione. E perché è un articolo applicabile e ragionevole.

Qualsiasi tentativo di sabotare la volontà popolare si scontrerà con la nostra opposizione durissima, senza sconti. Lor signori sono avvertiti.

Sergio Savoia


Relatore

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  • Vedremo (ma è già certo) se in parlamento riusciranno a spuntare il solito piatto di lenticchie

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