Un candidato di punta, da studiare attentamente – di Francesco De Maria

Lo confermano tutti, lo confermiamo anche noi. Il presidente Rocco Cattaneo sarà in corsa per il Nazionale, accanto agli uscenti Cassis e Merlini, e inoltre Nicola Brivio, Tobiolo Gianella, Simone Gianini, Giovanni Lardi e Michela Ris.

Il nostro commento è (come sempre) poco originale e scontato. Dopo i tre derby di primavera (2011, 2013, 2015) è in arrivo il derby d’autunno, con tutto il danno possibile e immaginabile per… gli esclusi (un dejà vu). Trovate che sia ingiusto? Ma sì, certo. La politica è ingiusta. La vita, addirittura, lo è. La mia previsione? 3-3-1-1

Di tutti i candidati in assoluto il più interessante è Rocco “Splash” Cattaneo, non foss’altro che per la novità, e Ticinolive lo seguirà con estrema attenzione.

Fronte rosso-verde per gli Stati? Mercoledì si sono avuti i primi approcci in vista della congiunzione delle liste al Nazionale. Gli ecologisti hanno posto una condizione: la candidatura di Sergio Savoia alla Camera alta (con il sostegno del Partito degli Operai). È ben dura da inghiottire. Ma il PS viene tentato. Oscar Wilde una volta esclamò: “Posso resistere a tutto, tranne che alla tentazione”. E non dimentichiamo che Satana tentò Cristo nel deserto.

Il partito di Roic ceda pure alla tentazione, inseguendo il secondo seggio sfuggente come lepre fulminea nel bosco. Alla fine potremmo avere il Sabaudo come assoluto candidato anti UE sostenuto dai Verdi, dai Rossi, dagli UDC… e dai Leghisti.

È pur vero che la Lega ha dichiarato che non lo farebbe mai, ma le parole in politica sgusciano via come anguille e raramente sono definitive.

Per gli Stati girava il nome di Borradori, ma doveva essere un semplice “ballon d’essai” o anche una “bufala” perché mi è stato assicurato che non se ne farà niente.

POST SCRIPTUM. Poche ore fa mi sono imbattuto in Ducry sotto casa (via Sorengo 6, io e Jacques siamo di Besso). Spingeva sereno e sorridente il suo scooter (che doveva essere in panne). Sulla ferraglia faceva bella mostra di sé la bandiera europea. O, come puntualizzerebbe Fabio Pontiggia, la bandiera del Consiglio d’Europa.

“Per forza – gli ho detto – che non va. Con su quella roba!” E lui: “Ne ho messe dappertutto: sulla macchina, sui nani da giardino, sul mio pennello da barba”.

E ancora, un fiume in piena: “Se fanno questa combine, ti rilascio un’intervista bomba!” Ora, dovete sapere che io adoro le interviste bomba. Forza, Lepori ad interim, non essere così compassato, un po’ di slancio. Firma.

 

Relatore

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