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I tagliagole e quelli che: “Dobbiamo dialogare…”

Ricevo e pubblico un duro articolo di Donatello Poggi, che se la prende con Osvaldo Migotto (il quale, sono andato a vedere, pubblica sul Corriere un articolo “descrittivo”, indubbiamente “molle” per i criteri e le esigenze donatelliane ma, in fin dei conti, nulla che gridi vendetta al Cielo).

Quanto all’  “Islam moderato” la mia opinione (se può interessare) è la seguente: forse esiste ma, oggi come oggi, è meno importante per noi dell’Islam radicale, che ci toglie il sonno e minaccia aspramente le nostre vite.

A Poggi vorrei domandare: esser duri a parole… è già qualcosa, ma è sufficiente?

* * * * *

Leggo oggi sul Corriere del Ticino (27.06.2015) l’articolo di prima pagina che, inevitabilmente, parla delle stragi dei musulmani dell’ISIS, questa volta in Tunisia, Francia, Somalia e Kuwait. Se non fosse per la tragicità degli “eventi” si potrebbero fare anche alcune battute fuori dai denti, ma non è il caso. Il noto giornalista e scrittore Osvaldo Migotto (autore dell’articolo) scrive infatti il suo pezzo ripetendo, quasi pateticamente, quello che si scrive e si dice ormai da anni (e dopo?) l’indomani di queste orribili stragi che si ripetono e si susseguono con ciniche scadenze, sempre più frequenti.

Significativo e anche parecchio rassegnato (a mio avviso) il titolo dell’articolo: “Se il nemico si nasconde dietro casa”. Nulla di nuovo sotto il sole viene purtroppo da dire, gli è che la grande e mai dimenticata giornalista e scrittrice toscana, Oriana Fallaci, queste cose le diceva e le scriveva, anche con la giusta veemenza, già nel 2001 (“La rabbia e l’orgoglio”) e proprio per questo fuggì arrabbiatissima dalla sua Firenze e dall’Italia ancora prima, perché incompresa.

Esiste un Islam moderato? Evidentemente no, e se esiste è messo in condizioni di non incidere minimamente, considerata “la macelleria” dell’ISIS ma non solo, che tutti i santi giorni ci viene proposta dai media. Io consiglierei al signor Osvaldo Migotto, senza presunzione alcuna, di rivedere il titolo del suo articolo, nel senso che “il nemico” si è dimostrato anche colui che, stupidamente, ha continuato a cercare il dialogo con chi, quel dialogo, non lo voleva e non lo vuole assolutamente. E qui si potrebbe citare ancora Oriana Fallaci nei suoi ultimi libri.

Sarebbe un po’ come andare a una tavola rotonda e cercare di discutere con quelli che hanno già messo la pistola sul tavolo per farti capire che… Ma siamo proprio così stupidi? A quando la prossima strage con le relative e ripetitive dichiarazioni di circostanza dei soliti Hollande, Renzi, (l’alleanza degli incapaci?), Merkel e compagnia brutta? Leader imbelli, questi, che preferiscono subire i soprusi dei propri nemici pur di non assumersi le proprie responsabilità. Evviva il politically correct; ecco serviti i risultati!

Ma davvero c’è chi crede, molti capi di Stato, che si possa combattere l’ISIS con le manifestazioni, le fiaccolate sulle spiagge in Tunisia e i vari triti e ritriti discorsi “del giorno dopo”? Ma siamo usciti di senno? E intanto i macellai dell’ISIS continuano a uccidere, tagliare gole e distruggere patrimoni culturali come se nulla fosse. Che tristezza e che rabbia.

La penso sempre più come Massimo Fini, uno dei più noti e singolari intellettuali italiani liberi, quando pochi giorni fa scriveva: “Se l’Occidente democratico sta con i tagliagole d’Egitto (amico degli USA), allora io sono antidemocratico”. A questo punto come non dargli ragione?

Donatello Poggi, cittadino svizzero e libero

Relatore

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