Categories: OspitiPrimo piano

La lezione tedesca e la lezione greca – del senatore Pietro Ichino


dal portale www.pietroichino.it

Vi proponiamo oggi questi due interessanti “giudizi a confronto”. Particolarmente ottimistico ed elogiativo quello sulla Germania (e sull’Unione europea in generale), in un frangente in cui la negatività dilaga come un’onda potente. Sul velleitario e plateale Tsipras, comunista; ma non solo.

La lezione tedesca

PERCHÉ LA GERMANIA SVOLGE UN RUOLO CENTRALE POSITIVO INSOSTITUIBILE NEL PROCESSO COSTITUTIVO DELL’UNIONE EUROPEA

La grandezza di una nazione sta nella capacità della sua gente di superare i mille motivi di divisione, in forza di una fondamentale fiducia reciproca e della condivisione di un interesse comune superiore. Questa capacità produce senso dello Stato, senso civico diffuso, e al tempo stesso se ne nutre. Il progetto dell’Unione Europea si basa sull’idea che qualche cosa di questo genere esista in embrione e possa essere fatto maturare fra 350 milioni di europei. Nel nostro continente, il Paese più dotato di questa capacità è la Germania: ne è dotata al punto che ha saputo realizzare una riunificazione difficilissima con la propria parte orientale ex-comunista, superando problemi economici, finanziari e politici che parevano insolubili. Alla Germania manca forse l’appeal culturale dei Paesi anglosassoni; e certamente non è dal suo ceto politico che sta emergendo un leader capace di infiammare anche i cuori dell’Europa mediterranea; ma la richiesta, che Angela Merkel accoratamente ci rivolge, di sviluppare un senso dello Stato, un senso civico, un (almeno tendenziale) equilibrio di bilancio e una (almeno tendenziale) capacità di buona amministrazione paragonabili a quelli tedeschi, ci indica l’unico modo in cui si può costruire un governo comune dell’economia continentale. Quale che sia l’orientamento politico che vorremo imprimergli. A ben vedere, il fascino dell’idea dell’Europa unita, che tuttora è vivo anche nella maggioranza dei popoli europei mediterranei, nasce in gran parte dall’idea di un’Europa connotata e tenuta insieme proprio da quel senso civico, da quella solidità finanziaria e da quella buona amministrazione, di cui la Germania oggi è uno degli esempi maggiori e migliori. Dissentiamo pure su altri capitoli; ma, se vogliamo davvero l’Unione Europea, e vogliamo farne parte, non possiamo negare le ottime ragioni che ha la Germania per essere esigente su questi basilari. E, per le stesse ragioni, esserlo anche noi.

La lezione greca

ALEXIS TSIPRAS, GIÀ PUNTO DI RIFERIMENTO DEI POPULISTI ANTI-EURO DI TUTTA EUROPA, CON IL SUO AZZARDO FALLITO È DIVENTATO L’OSTACOLO PIÙ GRAVE SUL LORO CAMMINO

Lo stesso popolo greco, che il 5 luglio scorso ha espresso il 61 per cento di “no” nel referendum sulla proposta di salvataggio rivoltagli dall’UE, secondo i sondaggi dei giorni scorsi è ora per il 70 per cento favorevole a una soluzione per diversi aspetti più pesante e costosa. Questa apparente contraddizione – che per la verità non depone a favore della lungimiranza e linearità dell’azione del Governo Tsipras – può spiegarsi in un solo modo: nella settimana successiva al referendum i greci hanno visto più da vicino che cosa li attende nel caso di bancarotta dello Stato e di uscita dal sistema dell’euro. Hanno fatto i conti con la prospettiva vicinissima di dover pagare interessi a due cifre sui debiti pubblici futuri denominati in dracme; di perdere lo stimolo europeo al miglioramento della qualità della loro economia e delle loro istituzioni; di diventare di fatto un protettorato russo per non ritrovarsi da soli di fronte all’ingombrante avversario storico turco. Così, a dispetto delle attese del loro ex-ministro dell’economia Varoufakis, l’ipotesi della Grexit si è rivelata molto più spaventosa per loro che per i loro interlocutori europei. Questa vicenda ha avuto un risvolto positivo anche in casa nostra: quegli stessi Grillo, Meloni, Salvini e Vendola, che il 5 luglio avevano esultato per il risultato del referendum greco e si erano mobilitati per un referendum italiano sull’euro, hanno improvvisamente cambiato argomento. Stranezze della politica: da leader dei populisti anti-euro, con il suo azzardo fallito Alexis Tsipras è diventato l’ostacolo più grave sul loro cammino.

Pietro Ichino

 

Relatore

Recent Posts

L’arte di Giuseppe Rapisarda – “saper vestire è saper essere”

In una città come la bella Lugano ci sono luoghi in cui dietro l’angolo, in…

4 ore ago

Nanà di Zola, scabrosa e malinconica analogia con la Storia

1880. La Francia è devastata dalla Guerra Franco Prussiana, avvenuta un decennio prima, del cui…

11 ore ago

Riccardo II, un re infelice

Riccardo II d'Inghilterra (1367-1400) fu re dal 1377 al 1399. Il suo regno fu caratterizzato…

17 ore ago

Aprire le porte dei nostri ospedali agli angeli della morte? – di Benedetta Galetti

"Lo Stato ha diritto di giudicare il valore di una vita umana?" Ci sono vite…

24 ore ago

Il Cartello mafioso che controlla il contrabbando di minerali rari in Africa, Guerra irregolare e risorse critiche: L’asse Mosca-Kinshasa

 I recenti sviluppi sul caso dell’attentato all’ Ambasciatore d’ Italia in RD Congo Luca Attanasio,…

1 giorno ago

Antonio Fogazzaro e Villa Fogazzaro Roi sul Ceresio: il cuore segreto di Piccolo mondo antico

Sulle rive comasche del Lago di Lugano, nel minuscolo borgo di Oria, esiste un luogo…

1 giorno ago

This website uses cookies.