Chiedo al regista: – Per quale motivo il suono e l’immagine appaiono “sporchi” all’inizio del film? Il suono sembra il gracchiare di un vecchio 33 giri, l’immagine sui titoli di testa addirittura sembra quella di una pellicola rovinata. Sobbalza come se il rullo stesse incastrandosi nel proiettore. Poi, partendo da una pezzo musicale molto ritmato e attuale che accompagna la visione dai vetri di un taxi di un paesaggio arido con poche abitazioni, il suono si fa perfetto, una tecnica raffinata: l’abbaiare del cane ti fa pensare che il cane sia in sala. L’immagine invece rimane “sporca” fino al termine del film. –
Per il suono, mi dice, ho avuto dei tecnici decisamente abili e si sente. Per l’immagine è volutamente “polverosa” come il Marocco dell’Atlas che riprende. Inoltre non sono riprese digitali ma fatte con una 16 mm (infatti sembra di vedere un film girato dal vecchio papà in super8). Ed è voluto, non mi piacciono le immagini nitide, ben definite.
PS Era la proiezione mattutina per la stampa. Io avevo dormito poco ed ero felice della scelta: le scene statiche piuttosto numerose mi permettevano di schiacciare una bella serie di pennichelle pur seguendo il film. Le lunghe scene dell’inizio della pennichella le ritrovavo identiche al risveglio. E poi il film ripartiva da lì…
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