CHICAGO, IL - AUGUST 24: Traders signal offers in the Standard & Poor's 500 stock index options pit at the Chicago Board Options Exchange (CBOE) on August 24, 2015 in Chicago, Illinois. Uncertainty among traders after big losses in the Asian markets caused a sharp drop in the S&P at the open. (Photo by Scott Olson/Getty Images)
dal portale www.blognews24ore.com
I mercati finanziari mondiali sono piombati nel panico e nell’inquietudine provocati dalla situazione dell’economia cinese. Gli esperti citati da alcuni media ritengono che ci si debba preparare a scenari assai negativi.
Black Monday
La giornata del 24 agosto è stata chiamata “Black Monday”, lunedì nero, sui mercati dei valori di molti paesi, soprattutto asiatici. L’indice della Borsa di Shanghai ha perso l’8.5%, toccando il peggior livello dal 2007 e trascinando nel suo crollo importanti piazze di Borsa mondiali. I mercati hanno subìto un’ondata caotica di vendite di attivi. Le divise delle economie in via di sviluppo sono state rapidamente indebolite.
Dall’Asia il panico è arrivato a Wall Street, dopo aver ovviamente causato il collasso dei mercati europei. L’indice Dow Jones ha subito un calo storico di 1.000 punti. I prezzi delle materie prime sono scesi come mai negli ultimi 16 anni. Il prezzo del petrolio ha raggiunto il livello più basso degli ultimi 6 anni.
Gli investitori sono sempre più preoccupati, mentre i media indicano che quanto sta accadendo porta a dubitare che l’economia mondiale sia pronta all’aumento dei tassi previsto dalla Federal Reserve americana.
“E’ una vera catastrofe e sembra che niente possa fermarla – sostiene Chen Gang, direttore degli investimenti presso Heqitongyi Asset Management Co. (Shanghai), citato dall’agenzia Bloomberg.
I problemi dell’economia cinese sembrano essere più gravi di quanto si pensi. Dal 12 giugno al 21 agosto, il valore totale delle azioni cinesi è diminuito di oltre 4.000 miliardi di dollari. “Gli speculatori temono un nuovo indebolimento dell’economia della Cina, un crollo più grave sui mercati mondiali delle materie prime e non si fidano della politica del governo e della Banca popolare della Cina – ritiene l’esperto della banca francese Société Générale Kit Juckes, citato da The Daily Telegraph. Alcuni esperti dichiarano che la Cina dispone ancora di possibilità per risolvere i propri problemi economici. Eppure, molti sono convinti che la politica condotta dalle autorità sia poco efficace.
Alcuni analisti sottolineano le difficoltà a cui ha fatto fronte l’economia cinese, soprattutto lunedì scorso. Secondo loro, per la Cina, confrontata a un grave rallentamento della crescita economica, questo momento è decisivo. “I mercati si stanno rendendo conto che non vi è nessuna ripresa economica – sostiene l’economista francese Philippe Herlin. A suo dire, i paesi emergenti, l’unica speranza che ancora rimaneva, sono iniziati a cadere come pezzi del domino e le cifre economiche pubblicate dai governi non sono più realistiche – La mondializzazione ci ha messi tutti nella stessa barca. Se un paese importante come la Cina rallenta, vi sono ripercussioni per tutti.”
(Fonte : fr.sputniknews.com)
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