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Putin contro l’integralismo islamico, una mano tesa all’Europa

La nuova mossa di Putin è un coltello a doppia lama capace di farsi valere su due fronti: il primo, quello europeo, nel processo di far crollare le ostilità non che le Sanzioni imposte dall’Europa su suggerimento degli Stati Uniti; il secondo fronte invece è su scala mondiale: dall’America all’Europa arrivano contingenti militari contro l’Isis e si sa che ogni guerra oltre che i suoi morti, ha i suoi bottini a cui non si puo’ rinunciare.

Per queste ragioni la Russia non può sottrarsi dalla guerra contro l’ISIS ed è pronta militarmente.

Sono considerazioni che spesso l’Europa e gli USA hanno sottovalutato per comodità e superficialità ma sono ovvie: dopo aver schiacciato sotto i piedi Putin flagellando il suo paese con sanzioni inaudite, ora Putin si dimostra ancora capace di rilanciare la sfida alla concorrenza.

L’assetto di guerra in loco

Putin si schiera aiutando Damasco e il Presidente siriano Assad mentre gli USA hanno in azione, da lungo tempo presenti sul teatro di guerra, gruppi di ribelli siriani addestrati dal Pentagono nell’ambito della sua strategia anti-Isis contro lo Stato Islamico.
Queste forze contro l’ISIS, data la disomogeneità, è chiaro che rischiano la collisione, anche se hanno un unico nemico, poiché Obama è ostile ad Assad e nei prossimi giorni si verificheranno nuovi scenari incandescenti.

Europa e Russia
Una cosa è sicura, l’Europa non puo’ rinunciare all’offerta russa, cercherà di temporeggiare e di sostenere ancora a spada tratta gli USA, ma l’America è lontana e chi è invaso dai migranti è proprio l’Europa che nonostante clamorosi atti mediatici pubblicitari di accoglienza profughi, primi fra tutti quelli dell’arcigna Angela Merkel, nella realtà non sa piu’ come gestire questa apocalisse umanitaria.

Il pensiero di Gianna Finardi
Da quando scrivo su questo portale, ho considerato di sovente le ostilità tra le due potenze mondiali nei secoli, stiamo parlando infatti della rivalità tra USA e Russia che nella storia continuano ad emergere attraverso nuove sfumature e per capire l’oggi, è giusto considerare sempre le pregresse esperienze storiche di questi paesi e delle loro vicende mondiali.
Nessuno è un martire, ogni stato pensa a primeggiare e tutti sono coinvolti nella lotta alla supremazia secondo uno stile incline a Macchiavelli: “a mali estremi, estremi rimedi” e così Putin sta cercando di rimediare ai colpi incassati, nasconde le ferite inferte dalle dissidie tra occidente e Russia, giocandosi una nuova partita e con ottime carte: chi non accetterebbe una mano per combattere un terribile nemico quale è Isis per la nostra Europa “Unita”?

* * *

Si consiglia anche la lettura di un articolo sul Corriere della Sera “Il groviglio di Obama”. http://www.corriere.it/opinioni/15_settembre_10/groviglio-obama-c4b819ac-5774-11e5-b3ee-d3a21f4c8bbb.shtml

Hedy Lamarr

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