I Giovani UDC Ticino apprendono con grande sorpresa [la nostra sorpresa è molto più piccola! ndR] della volontà del Consiglio di Stato di mettere nuovamente le mani in tasca ai cittadini ticinesi con l’introduzione di una sorta di Road Pricing per le strade nazionali e i centri urbani.
I Giovani UDC ricordano infatti che volenti o nolenti ci saranno sempre ticinesi che dovranno utilizzare il mezzo privato per gli spostamenti. Il territorio ticinese non è l’Altipiano svizzero, e l’espansione dell’offerta da parte dei mezzi pubblici di trasporto non sarà infinita sia dal punto di vista infrastrutturale che della sostenibilità finanziaria, non è quindi nemmeno lontanamente pensabile di mettere tutti i cittadini del nostro Cantone su mezzi di trasporto pubblici.
Siamo totalmente contrari a politiche volte a punire i ticinesi che utilizzano per necessità il proprio mezzo privato, tenuto conto del fatto che una buona fetta del traffico è dovuta all’elevato numero di automobilisti frontalieri che giungono ogni giorno in Ticino. Basti solo pensare alla città di Mendrisio, dove ormai i lavoratori provenienti dall’Italia sono in maggioranza rispetto ai lavoratori ticinesi. Ogni giorno entrano in Ticino più di 62’000 unità lavorative non tutte strettamente necessarie all’economia ticinese visto l’elevata disponibilità di manodopera residente, ma sicuramente redditizie. Se iniziassimo finalmente ad implementare l’iniziativa “Stop all’immigrazione di massa” e mettessimo in atto “Prima i nostri” la pressione sulla struttura viaria cantonale di allevierebbe e non di poco. Il resto? Potenziamenti mirati dei mezzi pubblici di trasporto dove è possibile e sostenibile e adattamento dell’infrastruttura stradale cantonale al XXI secolo e soprattutto che si basi su un Piano degli indirizzi cantonale aggiornato, visto che l’ultimo è scaduto un lustro fa.
In ogni caso non è muovendo una guerra a suon di tasse che si raggiungerà questo obbiettivo, e i Giovani UDC si batteranno affinché ciò non accada.
Alain Bühler, presidente
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