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Galeotto fu il sondaggio (del GdP!) – Poi: il lobbista e le favole – di Gianfranco Soldati

Il 18 ottobre si avvicina, è ora di parlare di elezioni, anche se personalmente il tema non mi affascina. I due candidati uscenti PPD al CN, Regazzi e Romano, sono stati sorpresi da un sondaggio commissionato dal GdP, sondaggio che vede a rischio uno dei due per il possibile raddoppio della presenza socialista nella deputazione ticinese alla Camera bassa. Per il Ticino, dal mio punto di vista, l’arrivo a Berna di un collega della Signora Guscetti sarebbe quasi una catastrofe, ma se guardo alle scelte politiche del presidente nazionale Darbellay, secondo me un presidente nazionale che più sciagurato non si può, anche un raddoppio socialista in Ticino non smuoverebbe, sul piano nazionale, gli attuali equilibri.

Un problema grave, anzi gravissimo, della democrazia diretta svizzera è quello della presenza a Berna di cosiddetti lobbisti. Parlamentari che sono eletti dal popolo ignaro per difendere gli interessi di tutti, ma che invece sono al soldo e quindi al servizio di chi li foraggia per difendere interessi particolari. Quando un’azienda di livello multinazionale deve foraggiare un suo lobbista fa bene i suoi calcoli: tot foraggiamento, tanta ricaduta, i soldi da investire sono i suoi. Ben differente è il caso del lobbismo cassamalataro, che riempie di lobbisti le due camere: le casse malati si trovano nella felice situazione di poter foraggiare il loro lobbisti con i nostri soldi, non con i loro.

Ignazio Cassis è presidente del maggior raggrupamento di casse malati che ci sia in Svizzera. Vecchi amici ben addentro alle segrete cose del partito una volta egemone mi hanno fatto notare che lo fa sulla base di volontariato. Chi crede a questa favola gli dia il voto.

Gianfranco Soldati

Relatore

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