Canetta, perché i Ticinesi disertano i tuoi programmi? – di Fabio Regazzi

Il pensiero del giorno tocca a Fabio Regazzi (postato su Facebook)

Regazzi yRegazzi y“Oggi AITI (di cui sono Presidente) ha presentato un programma sulla formazione professionale dei giovani. Come Presidente AITI mi spettava una intervista per presentare questo importante tema di attualità. LA TSI mi ha negato l’intervista perché sono candidato al nazionale, ma non l’ha negata ad altri candidati [ndR: con rifermento al socialista Ghisletta] ieri sera ampiamente presenti al Quotidiano. A me questo atteggiamento appare come una disparità di trattamento. Quattro anni fa, medesima solfa: altri hanno parlato, io venni escluso dal commentare la perdita dell’allora presidente della Federazione Cacciatori Ticinesi, un amico al quale tenevo molto e che non ho potuto omaggiare con un intervento in ricordo. Insomma due pesi e due misure. Poi si chiedono ancora perché i Ticinesi disertano i loro programmi e votano contro. Che sia anche per la loro faziosità e strabismo?”

Regazzi ha anche dichiarato a LiberaTV: “Sono certo di non sbagliare se dico che buona parte dei quadri della RSI è legata a quell’area politica.” [ndR: socialista e, anche, di estrema sinistra]

Fabio, certe cose non succedono per caso. Domandiamoci che cosa ci stanno a fare e perché sono lì determinate persone. Non certo a difendere la “coesione nazionale”, come sussiegosamente dichiarano ad uso dei boccaloni e degli allocchi (senza peraltro la minima probabilità di essere creduti).

Dichiarano la loro “neutralità” e la loro “equidistanza” dagli uni e dagli altri. Ma in che film? “La carta la ciapa là tütt” mi diceva la nonna Carolina.

 

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  • Diciamo che quel prete del Vaticano avrà fatto le sue scelte. Ma perché la TSI lo mette per quasi un quarto d'ora in primo piano, senza rendersi conto che la Chiesa non è una succursale di Comano (un mio amico avrebbe detto "del comanomio") e quindi non è obbligata a rivedere quello che dice da duemila anni? Non si tratta nemmeno più di faziosità ma di intelligenza ridotta ai minimi termini.

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