“Due pesi e due misure?” – Fonio e Passalia interrogano

Riprendiamo il testo da Ticinonews poiché non abbiamo ricevuto il comunicato. I due deputati pipidini cercano di mettere in difficoltà il ministro Gobbi (che in questo periodo riceve numerosi attacchi – anche di provenienza rosa – ma acquisisce, simmetricamente, il sostegno di molti cittadini). L’unica osservazione che formulo è questa: non occorre essere laureati in Fisica nucleare per sapere chi (= quali forze politiche) vuole l’espulsione dei criminali stranieri e chi non la vuole.

INTERROGAZIONE AL CONSIGLIO DI STATO

Nei giorni scorsi la cronaca cantonale è stata segnata da un brutto fatto di sangue verificatosi a Chiasso. Per motivi ancora al vaglio degli inquirenti, un 35enne residente nella cittadina di confine è stato freddato con alcuni colpi di arma da fuoco. Nella gravità della situazione si è però aggiunto un elemento ancor più sconcertante: sembrerebbe infatti che tra le persone arrestate a seguito del fattaccio, via sia pure il 26enne italo-brasiliano che negli scorsi mesi è stato condannato per aver investito un agente della Polizia Comunale di Paradiso.

[A me pare, se mi è concesso, che la responsabilità di aver inflitto una pena ridicola per un reato obiettivamente grave sia del giudice; ndR]

Lo sconcerto è alimentato pure dal fatto che il Dipartimento delle Istituzioni ha recentemente prospettato la revoca del permesso di soggiorno di stranieri lavoratori e genitori di bambini svizzeri che hanno l’unico torto di percepire gli assegni familiari integrativi (AFI) e di prima infanzia (API). Ad essere toccate da questa eventualità sono dunque famiglie domiciliate o residenti che potrebbero trovarsi in difficoltà e che in caso di domanda di assegni AFI/API potrebbe vedersi recapitare dall’Ufficio della migrazione degli ammonimenti di revoca dei permessi.

Molti ticinesi ci hanno dunque interpellato per chiederci se l’approccio del dipartimento è quello di essere più severo con chi lavora e più tollerante con chi delinque. Formuliamo al Consiglio di Stato la seguente interrogazione:

a. Quali provvedimenti sono stati adottati dopo la prima condanna al 26 enne italo brasiliano? b. È stata prospettata l’espulsione di questo individuo? c. Oltre alla persona condannata vi sono altre persone, legate alla sua cerchia, che potrebbero essere oggetto di provvedimenti? d. Se sì, quali misure sono state adottate nei loro confronti? e. Tali persone sono pure coinvolte nei fatti di Chiasso? f. Tutte queste persone sono in grado di provvedere autonomamente al loro sostentamento? g. Più in generale il Dipartimento delle Istituzioni quale prassi adotta nei confronti di stranieri condannati per reati penali? Viene verificata sistematicamente la possibilità di espellerli dalla Svizzera?

Giorgio Fonio, Marco Passalia, PPD

 

Relatore

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  • Quanto bla-bla! Il delinquente italo-brasiliano è stato condannato a tre aliquote giornaliere di 3 cts l'una, la condizionale di due ore. Esagero, è un sarcasmo, ma ad aver inventato queste autentiche idiozie sono stati giuristi esimi, a votarle nostri parlamentari, nel vano tentativo di svuotare le carceri (a riempirle a piè sospinto ci pensano, in modo precipuo, gli immigrati, e dobbiamo ringraziarli, perché tener vuote o semivuote carceri di lusso come quelle che offriamo ai nostri delinquenti (qualcuno ha visto alla TV l'ingrandimento di Champ Dollon a Ginevra, inaugurato pochi giorni fa, alla presenza di un consigliere di Stato ginevrino PLR, grande e scriteriato avversario di Blocher?) è un vero peccato.

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