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L’ambasciata russa bombardata in Siria

DamascoDamascoLa guerra contro l’ISIS in Siria sembra sempre più una guerra per procura tra USA e Russia.

Dopo una settimana di raid russi sul territorio siriano, martedì a Damasco, l’ambasciata russa è stata colpita dai ribelli  in più momenti della mattinata. Proprio la stessa mattina vi era un drappello di civili siriani che aveva manifestato a favore della Russia nel sostenere Assad.

Gli USA hanno confermato la consegna ai ribelli di speciali missili anti carro che servirebbero per poter attaccare i sostenitori del regime di Assad, cioè i russi.

La Cina si è frapposta tra i due colossi e li ha invitati a trovare una soluzione pacifica.

Ma quali forze militari stanno sul territorio siriano? E che mezzi ha la Russia contro il terrorismo?

Riportiamo una parte di intervista che Putin ha rilasciato a Solovyov domenica 11 ottobre.

“Non veniamo mai avvisti delle operazioni militari in atto  mentre noi avvisiamo i nostri partners come atto  di ragionevolezza e per far capire che siamo aperti alla cooperazione. Noi operiamo in pieno accordo internazionale su richiesta del governo siriano mentre tutti gli altri altri che hanno preso parte alle operazioni militari in Siria, agiscono illegalmente senza una risoluzione del consiglio di sicurezza dell’ONU e senza una richiesta del paese interessato. Da oltre un anno 10 paesi hanno preso parte ai bombardamenti in Siria: sapendolo e comprendendone le ragioni abbiamo informato e proposto una coperazione ai nostri partner. La cosa più ovvia sarebbe stata unirsi ai nostri sforzi e legalizzare così la loro presenza in Siria visto che noi abbiamo un mandato dalla Siria. Si deve cercare una soluzione politica per il conflitto per trovare una soluzione. Siamo disposti a colpire i bersagli militari indicati ma non ci vengono designati da chi è da un anno presente sul posto e non si sa perché non ci vogliono dare i bersagli.

L’esercito siriano ha cominciato una controffensiva e se dimostrera’ di essere capace, si avranno piu’ possibilità di arrivare a compromessi politici di pace con ISIS. Non userò il mio esercito a terra in Siria”.

Poi Putin racconta di possedere missili che possono percorrere 4.500 km dalle loro basi di lancio e spiega in merito al riarmo russo: “Il programma di riarmo e ammodernamento è necessario non per concepire aggressioni ma perché i piani di difesa-attacco sono diventati obsoleti.”

“La nostra politica estera è pacifica, noi non abbiamo bisogno di nulla, abbiamo tutto, dalle terre alle risorse e lo si vede anche dalla mappa della Terra. Siamo un paese autosufficiente e nel 1990 fu la stessa Russia a proporre la separazione delle ex Repubbliche Sovietiche concedendo loro la libertà con un gesto di buona volontà senza conflitti. Non vogliamo ricreare l’ex Unione Sovietica ma dobbiamo difendere la nostra indipendenza e sovranità”.

 

Hedy Lamarr

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