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Commenti a caldo dal monte, ore 14.09 – di Gianfranco Soldati

soldatisoldatiSono solo sul mio monte, ascolto jodeln, dopo verrà il Fidelio, Beethoven è un grande, regala a tutti e non richiede mai niente. Leggo il Teletext, la TV non la vedo, segnale troppo debole, mi dicono.

Prima notizia: PBD in calo del 6% nei Grigioni, patria della Donna del Baratro**. Ho vissuto 18 mesi a Scuol-Tarasp, come assistente nell’Ospedale di Engiadina Bassa, 92 letti, sempre strapieni, pazienti degenti nei corridoi, 1 chirurgo e io quale solo assistente. Gente solida gli amici grigionesi, lega di acciaio inossidabile, più dura del diamante, disoccupazione all’1,2%, se non sei morto devi andare a lavorare, altrimenti l’ostracismo nel villaggio è spontaneo quanto feroce. Ma anche gente dura di comprendonio. Ci hanno messo 8 anni, ma adesso hanno finalmente cominciato a capire chi è la Donna del Baratro**. Speriamo che continuino nella buona strada.

Appenzello Esterno: Andrea Caroni, un cugino della (grande, ricordo con rimpianto Arrigo Caroni) famiglia locarnese, ho lavorato 40 anni nella loro casa in via Ramogna 2. liberale, passa agli Stati, il suo unico seggio al Nazionale sarebbe preso da un UDC, non so chi. Per male che vada, la va bene.

La Signora Martullo-Blocher sarebbe in difficoltà per l’elezione al Nazionale. Essere figlio o figlia di tanto padre è sempre più un problema che un vantaggio, ma se il paese può permettersi di perdere gente di questo calibro è un bruttissimo segno.

Gianfranco Soldati

** Nel giorno (fausto, faustissimo) della sua (probabile) caduta – sua e del suo “partito di plastica” – mi permetto di sostituire l’appellativo “Soldatiano” con quello coniato dall’inossidabile Iris (Red)


Relatore

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  • non brilla certo per dignità, la "signora"! L'altra volta ha rifiutato di dimettersi, perché dovrebbe agire diversamente ora? Speriamo che la finiscano di massacrare in modo che non possa più rialzarsi!

  • Ecco che avanza la destra in tutta Europa.
    Lo definirei… uno splendido disastro.
    Oppure lo si potrebbe considerare, come titola un’intensa intervista a Michel Onfray su “la Lettura” (inserto CdS di questa settimana): “C’è una dittatura… liberale”.

    In fondo sono più di quarant'anni che le classi dirigenti (élite/padronato/finanza/) cercano di adattare (costringere) la classe media alle esigenze/norme del reddito azionario globalizzato volgarmente definito nuovo ordine mondiale.

    Lo si fa con il mettere in vetrina una teoretica idea di mondializzazione felice è sempre fonte di occupazione, di crescita, di progresso sociale. Il modello neoliberale è al suo apogeo narrativo. Propaganda la "sociologia dell'ineguaglianza", ognuno é "datore di lavoro di se stesso" con una sovraesposizione delle categorie privilegiate e con il nascondimento delle categorie popolari e precarie.

    La classe politica risponde con zelo encomiabile alle novità economicistiche, varando leggi, norme e regolamenti fluidi per il mercato e commisurati alla ricchezza circoscritta. Anche perché il disegno neomercantile, diciamo… imperiale è così performante sul piano “narrativo” tanto da ritenere che si sia ormai stabilizzato ovunque, anche alle nostre latitudini nostrane. Ecco che avanza la destra (contraddittoria!) anche in Ticino.

    Certamente una parte di questo “condizionamento” passa attraverso il sostegno di carrieristi liberal/liberisti soprattutto aiutati da"normalizzatori" socialdemocratici, i cosiddetti "ministri cosmopoliti", ormai (quest'ultimi) protetti dal loro status costruito con i cànoni di un'imborghesita ideologia social-liberale. Una sinistra che ha sposato i “bobò”, come di ce bene Onfray. La sinistra che perde consensi.

    Ovvio che la narrazione vuole che nessuno regni in nome del male, i protocollo esige che si operi in nome del bene, della libertà, della crescita. E se proprio qualcuno abbia un che da ridire sui molti "malefici" risultati fin qui ottenuti gli si potrebbe sempre rispondere che si tratta dei famosi… "involontari effetti collaterali".

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