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Per Putin doloroso colpo alle spalle inferto dalla Turchia

Mentre Putin era  a colloquio con il re di Giordania, in diretta ha spiegato che l’aereo russo in missione antiterroristica è stato abbattuto  da coloro che sono da definirsi protettori di terroristi. Un  missile sparato da un aereo turco della Nato  ha colpito l’aereo russo che,  secondo Putin, volava a 4 chilometri dal confine turco ed è caduto in un’area particolare della Siria, area che è ancora oggi occupata da terroristi turkmeni che potrebbero tornare a combattere contro la Russia. Per Putin è un colpo alla schiena nei confronti dell’unico paese, la Russia, che sta demolendo il terrorismo dell’Isis nella maniera piu’ efficace.

Ieri è giunta la conferma che l’aereo russo volava sui cieli siriani, sia da parte del generale Leonardo Tricarico, presidente della Fondazione Icsa, sia dal  pilota del velivolo russo. Questa conferma è decisiva in vista delle decisioni internazionali da prendersi nei confronti della Turchia.

Perché l’abbattimento dell’aereo russo in missione antiterroristica  è da considerarsi un gesto molto grave? Quali conseguenze avrà un evento simile?

Gli esperti di politica e storia internazionale  affermano che un simile gesto non era mai stato compiuto nemmeno ai tempi in cui imperversava la “Guerra Fredda”. La Turchia non è un paese dell’Europa ma è un paese della Nato e non doveva colpire un aereo russo in territorio siriano, anche perché essa non possiede le autorizzazioni per volare sui cieli siriani mentre la Russia le possiede. Inoltre la Francia, che è un paese dell’Unione europea e della Nato, sta combattendo il terrorismo in Siria accanto alla Russia, in qualità di alleata.

La situazione è paradossale perché tutti combattono (a parole)  il terrorismo ma nello stesso tempo alcuni paesi implicati nello sradicamento dell’Isis si fronteggiano. Gli USA e la Nato vorrebbero sì sconfiggere l’ISIS ma anche far cadere il governo di Assad e installarne uno nuovo, probabilmente di matrice filo occidentale, come del resto è accaduto in Ucraina. Il problema è che potrebbero scontrarsi due titani, ovvero la Russia e la Nato, entrambe coinvolte e teoricamente alleate nella lotta al terrorismo.

Ci sono paesi che annoverano un alto numero di terroristi e tra questi vi è l’Egitto, ma la Turchia non è da meno, ed è preoccupante il fatto che essa appartiene alla Nato così come l’Italia. Proprio per questo paesi come l’Italia dovrebbero prendere una posizione dura contro la Turchia oppure uscire dalla Nato qualora vi resti la Turchia.

NB. Queste ultime considerazioni sono della nostra corrispondente dall’Italia.

 

Hedy Lamarr

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