Procedura “antidemocratica”
L’indignazione si estende al Governo cantonale, che non ha risposto ancora all’interrogazione parlamentare 167.15 (allegata) fatta per chiarire le procedure di attuazione del gran premio di formula E a Lugano. L’interrogazione del 28 ottobre 2015 chiedeva in particolare alla domanda 3;
Quale deve essere la procedura giuridica che il Municipio di Lugano deve seguire nell’ambito dell’organizzazione del premio di formula E per:
Il Partito socialista di Lugano non condivide la recente lettera (allegata) del Municipio di Lugano ai consiglieri comunali, con la quale comunica di non voler coinvolgere il Consiglio comunale in merito alla realizzazione di importanti opere pubbliche stradali necessarie per la tenuta del Gran Premio di Formula E. Si tratta di un investimento attorno ai 3 milioni di franchi, che esula chiaramente dai limiti di competenza finanziaria del Municipio (250’000 fr).
ll presidente del Partito socialista di Lugano negli scorsi giorni ha invitato la Sezione enti locali a voler richiamare il Municipio di Lugano al rispetto degli articoli 13 e 42 della Legge organica comunale, in base ai quali è il Consiglio comunale a votare l’esecuzione di opere pubbliche e ad accordare i crediti necessari, come pure a votare convenzioni con terzi. Il fatto che per convenzione terzi paghino un contributo parziale o anche totale per gli investimenti citati non esime il Municipio di Lugano dal coinvolgere nel processo decisionale il legislativo. Inoltre, contrariamente a quanto afferma il Municipio di Lugano nella lettera ai consiglieri comunali, le opere richieste per la tenuta del Gran Premio Formula E hanno un impatto notevole sui beni amministrativi del Comune e non saranno certamente piccole opere provvisorie. Basti pensare al fatto che verranno creati degli scavi per la posa di barriere metalliche di sicurezza di 4 metri lungo il percorso di 2,5 km (per un totale di 5 km), che verranno allargati/ristretti marciapiedi, che verranno create e asfaltate aree di posteggio per i bolidi, ecc. Non sono opere provvisorie ma definitive, che hanno un forte impatto sul centro cittadino. Non sono spese, ma investimenti in beni amministrativi che sono molto discutibili politicamente e che vanno fatti oggetto di deliberazione del Consiglio comunale, come pure del diritto dei cittadini di chiedere tramite referendum una votazione popolare.
Il Partito socialista esprime indignazione per l’immobilismo delle istituzioni e per l’attitudine antidemocratica dei partiti di maggioranza in Municipio. Questo comportamento lesivo dei diritti dei cittadini su un dossier importante va aggiungersi al triste precedente costituito dal ricorso del granconsigliere leghista Sanvido contro la votazione popolare legata all’investimento di 102 per il PTL/ PAL2, votazione chiesta da 3’300 cittadini di Lugano.
PS Lugano, Raoul Ghisletta
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