Dal Cassarate alla Limmat
Distingueremo i fatti incontestabili dalle impressioni, dalle sfumature psicologiche e dal gossip.
* NOTA. Il Promotore locale è quella persona (o società) che assume in toto il rischio finanziario dell’operazione, Guliberandone il Municipio. Raccoglie le sponsorizzazioni e copre i costi organizzativi, nell’ordine di 2,8 milioni.
Presenti e assenti. Era presente in sala (ma non al banco del Municipio) l’on. Cristina Zanini Barzaghi (PS). Non si è visto l’on. Michele Bertini (PLR). Non sono stati nominati Jarno Trulli né l’avvocato Guarnieri.
Amarezza. Borradori e Foletti hanno, a tratti, palesato una comprensibile amarezza. Si può girare la frittata come si vuole, ma il fallimento rimane. Il Sindaco ha detto testualmente (almeno due volte): “Un municipale ha fornito una notizia falsa a Teleticino (Fuorigioco)”. E anche: “Io non condanno il giornalista che, ricevendo una notizia che ritiene vera, la pubblica”. “Se uno si oppone lealmente, mettendo fuori la faccia, fa uso di un suo sacrosanto diritto democratico. Diverso il discorso se agisce dietro le quinte”. È stata pronunciata (mi sembra da Foletti) la parola “boicottaggio”. Foletti non ha mancato di citare i volantini anti-Grand Prix distribuiti in via Pessina (che aveva fotografato).
Il direttor Mazza ha tenuto a puntualizzare che la variante proposta in extremis dal PPD (Grand Prix nel 2017 da tenersi a Cornaredo-Pregassona, fuori dal centro cittadino) non aveva alcuna base concreta, anche perché Lugano non disponeva di un’opzione esclusiva per il 2017. La mia personale impressione (che mantengo) era che quella “mossa” altro non fosse che un modo obliquo per dire di no e per confondere le idee.
Ci si può legittimamente chiedere se i fautori del progetto non l’abbiano sin dall’inizio sottovalutata. La risposta potrebbe risiedere in una singola lettera, la E; in una singola parola: elettrica. Ma ai nostri occhi l’avversione della sinistra per una simile “audacia imprenditoriale” era scontata – E o non E -; e neppure sorprende l’atteggiamento negativo del PPD, pur ambiguamente espresso.
Adesso gli oppositori hanno “vinto” e, come è fatale, potranno catechizzare: avevamo visto giusto!
* * *
Assolutamente spietato l’articolo di spalla di Bruno Costantini sul Corriere. Letto solo cinque minuti fa. Maramaldo – che barbaramente uccise Francesco Ferrucci – non era che un misero dilettante!
E il professor De Maria sarebbe “cattivo”? C’è chi osa dirlo!
E se i potenziali grandi sponsor (per milioni) avessero notificato al Promotore una condizione analoga?
Sull’altro versante forse questa è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso; forse i fautori già esitavano, assillati dalle difficoltà crescenti e dal tempo che rapidamente svaniva.
Difficile mettersi nei panni del Sindaco, anche perché non si hanno tutti gli elementi di giudizio che lui ha. La sua decisione, ingrata e politicamente poco appetibile, appare tuttavia saggia. Insistere ad ogni costo avrebbe potuto – nella peggiore delle ipotesi – portare a un disastro. Allora il danno politico (che già c’è, basta vedere quanti si fregano le mani) sarebbe stato molto più grande.
(per concludere) Il sogno. La parola non dev’essere interpretata come “desiderare qualcosa di irreale o irraggiungibile”, ma positivamente. “Io non volevo una corsa di macchinine di un giorno, per entusiasmare i bambini. Volevo molto di più: le sinergie, l’approfondimento scientifico, lo sviluppo tecnologico, la collaborazione con i politecnici”. Come dar torto al Sindaco?
Questa volta la macchina è andata in testa-coda. Ma non è detta l’ultima parola!
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